Entro stasera è atteso il pronunciamento della Suprema Corte, decisivo non tanto per gli arresti domiciliari che il Riesame ha disposto nei confronti di Maurizio Zamparini, quanto per il sequestro di denaro dalle casse societarie

Giornata cruciale per il Palermo calcio: oggi la Cassazione si pronuncerà in merito al ricorso dei legali di Maurizio Zamparini contro gli arresti domiciliari disposti da Riesame e sul ricorso della Procura sul sequestro di 1,2 milioni di euro dalle casse societarie.

Sequestro che può “aprire nuovamente un baratro dal quale il club rosanero sembrava essersi tirato fuori – si legge sul Giornale di Sicilia – e che può mettere a rischio la gestione rinnovata della società”. Non per la cifra oggetto di discussione oggi, quanto perché se dovesse essere accolto il ricorso dei pm, “la palla passerà nuovamente alla Cassazione il 14 marzo, quando i giudici dovranno pronunciarsi su un’altra richiesta della Procura, quella relativa al sequestro di 50 milioni di euro, respinta a giugno dal gip Anfuso”.

Questo lo snodo decisivo per il prossimo futuro del Palermo, che è passato di mano ed oggi è di proprietà della galassia societaria facente capo a Sport Capital Group plc: nella casse societarie, però, “non risultano essere stati immessi altri capitali – scrive Giardina – cosa che invece è stata fatta nelle scatole londinesi facenti riferimento alla nuova proprietà”, ovvero con l’aumento di capitale di 15 milioni di sterline disposto tramite obbligazioni all’interno di Sport Capital Group Investments ltd.

“Per vedere soldi nel Palermo, la data di oggi diventa fondamentale per fugare ogni dubbio, anche perché incombe la scadenza per il pagamento dei prossimi stipendi (dicembre e gennaio), fissata per il 16 febbraio. Se il ricorso sugli 1,2 milioni dovesse essere respinto, però, anche quello sui 50 milioni decadrebbe scongiurando così i rischi”. Non resta che attendere il pronunciamento della Suprema Corte, atteso entro stasera, per poter decifrare il prossimo futuro del Palermo calcio.