L’intervista al procuratore palermitano: “Anni fa incontrai Zamparini per proporgli un acquirente, ma appena vidi la situazione economica del club, mi alzai e me ne andai”
Sul Palermo persiste la coltre d’incertezza mista a grande preoccupazione per le sorti del club rosanero, che entro lunedì sera dovrà pagare gli stipendi dei tesserati per evitare una penalizzazione di 4 punti in classifica.
Della situazione attuale della società di viale del Fante ha parlato anche Beppe Accardi, intervistato nel corso dell trasmissione Zona Vostra, in onda su Trm: “Che il Palermo abbia debiti importanti, è sotto gli occhi di tutti. Sono tifoso e legato al Palermo – dice Accardi – ma non ho una situazione economica tale da salvare il Palermo da queste situazioni. So che ci sono società interessate”.
In merito al rischio penalizzazione, Accardi getta un po’ d’acqua sul fuoco: “I quattro punti possono essere un problema relativo, perché il Palermo li può recuperare senza problemi. Le persone prima di comprare devono capire i reali problemi del Palermo. Oggi si giocano tutto Foschi e la De Angeli. Mirri? Se è vero che volevano acquistare i diritti pubblicitari di 600 mila euro, preferisco che il Palermo abbia i -4 punti e che cerchi altrove. Un ipotetico acquirente non vuole avere vincoli del genere. Non ci sono i soldi per pagare gli stipendi. Sono molto arrabbiato con i palermitani. Se fossimo stati presenti allo stadio come ieri, il problema stipendi non ci sarebbe stato”.
Accardi conclude affermando di essere a conoscenza di alcuni gruppi pronti a rilevare il Palermo: “Nel calcio sta cambiando tanto. Le forze politiche devono mettere nelle condizioni adeguate chiunque venga a comprare il Palermo. So per certo che qualche gruppo importante è pronto a rilevare i debiti del Palermo. Preziosi non c’è. Che Zamparini si sia divertito a raccontare barzellette, non è una novità. Anni fa incontrai Zamparini per proporgli un acquirente, ma appena vidi la situazione economica del Palermo, mi alzai e me ne andai. Una volta in Sicilia non veniva nessuno ad investire, oggi invece è diverso”.