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Palermo, Bellusci: “Contento per Mirri, ora conta non fare scelte sbagliate”

Il difensore neo giocatore del Monza ha racconato gli ultimi mesi caldi in rosanero puntando il dito contro inglesi, Arkus e Lucchesi e si è detto felice per la soluzione con la nuova proprietà

Intervistato dal Giornale di Sicilia, Giuseppe Bellusci, dopo il famoso sfogo in cui ha detto tutta la verità su come stavano le cose in viale del Fante a febbraio dopo il pareggio interno con il Foggia, ha raccontato quel periodo e soprattutto il rapporto con inglesi, Arkus e Lucchesi. “Tra noi giocatori si parlava della situazione non positiva della società – racconta Bellusci – e cercavamo di mettere tutto quello che avevamo per il bene di una piazza importantissima come Palermo. Molto probabilmente questo peso ci opprimeva, io personalmente ho solo fatto uscire la verità, sopratutto per deresponsabilizzare lo spogliatoio. Purtroppo non è bastato. Gli inglesi non sono mai stati presenti, non sono mai stati chiari e non sono mai stati diretti. Anzi, sempre sfuggenti. Queste sono tutte avvisaglie che già allora non facevano ben sperare”.

Poi la situazione è addirittura peggiorata con l’arrivo della proprietà Arkus Network. “Quando Tuttolomondo venne a parlare con noi ci garantì tutto – continua Bellusci – che non c’era nessun tipo di problema e che il Palermo stava ripartendo in mani sicure. Da parte nostra, però, la diffidenza era tanta, visto il trascorso con gli inglesi. Avevamo un peso, gli elementi più esperti dicevano che se non fossimo andati in Serie A, al 99% il Palermo sarebbe fallito. Questo molto probabilmente non ha giocato a nostro favore. Con una società normale sarebbe stato tutto più semplice. Foschi ci aveva fatto capire che dietro al Palermo ci fosse un gruppo forte e credo personalmente che si trattasse di York Capital. Non so perché la trattativa non sia andata in porto”.

A chi gli chiede se la situazione ha influito sui risultati, Bellusci non si nasconde e ammette che “Ha pesato e anche tanto. Non sapevamo più a chi credere. La mancanza di una società, purtroppo, influisce troppo sui giocatori. È come se un figlio si trovasse senza i propri genitori. Lucchesi? Preferisco non parlare di questo personaggio. Mirri? Sono davvero contento, perché nella vita tutto torna. Mirri ha aiutato il Palermo in una situazione surreale, ha avuto coraggio e passione, la stessa che adesso ha fatto sì che il Palermo finisse nelle sue mani. Personalmente sono felice per lui, perché quando metti amore e passione, tutto viene più semplice. Ora la cosa importante è non sbagliare gli uomini”.

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