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Palermo, Corini: “Volevamo una reazione e c’è stata, peccato per il pareggio”

L’allenatore rosanero nel post partita analizza gli aspetti positivi e quelli negativi nella prestazione dei suoi uomini nela partita finita 3-3 contro il Pisa

“C’è rammarico perchè eravamo in vantagio sul 3-1, c’era aggressività. Peccato pareggiare una partita come quella di oggi, visto che anche dopo il 3-3 abbiamo provato fino alla fine a vincerla e abbiamo colpito un palo. Serviva una reazione e c’è stata”. Così l’allenatore del Palermo Eugenio Corini nel post partita di Palermo-Pisa.

“La partita di oggi lascia la consapevolezza – ha continuato l’allentore – la voglia di lavorare insieme, di lottare insime, cose che avevamo fatto vedere solo a tratti nelle ultime partite. Qualche difetto su cui lavorare c’è ancora. Peccato per i giocatori che non siano stati premiati con i 3 punti. Dopo due mesi di lavoro c’è stato un miglioramento su tante cose su cui abbiamo lavorato per tutto questo tempo e oggi si sono viste. Per me questo è gratificante. Questo è un campionato che non aspetta nessuno, era fondamentale interromere la striscia delle tre sconfitte di fila e lo abbiamo fatto con pereggio. Ora testa al Cittadella che è un avversario scomodo”.

Corini ha spiegato la riunione a centrocampo con la squadra a fine partita. “Era importante dare un segnale di compattezza – ha detto – volevamo fare vedere la voglia di stare insieme. Avevo detto che a prescindere dal risultato sarei andato con loro. Difficilmente lo faccio, soprattuto quando si vince, ma oggi volevo essere con loro. Abbiamo dimostrato di potere fare le cose che abbiamo detto. E’ una strada che dobbiamo percorrere, dobbiamo miglorare ancora su alcuni aspetti che ci penalizzano troppo. Poi abbiamo salutato tutti insieme la nostra gente che anche oggi ci ha spinto e ci ha dimostrato vicinanza”.

La squadra è sembrata più coesa anche nel modo di giocare rispetto alle ultime uscite. “Questo è successo perchè ci sono stati due elementi – ha spiegato Corini – la ricerca di essere meno statici e giocare attaccando lo spazio, e questo già di solito lega i giocatori, e il fatto che l’altra squadra ha provato a giocare a calcio. A volte diventi lento anche quando gli avversari si chiudono e non ti lasciano spazi”.

 

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