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Palermo, Hera Hora. Mirri e Di Piazza saranno i proprietari

La società cositutita dal pubblicitario palermitano in collaborazione con l’imprenditore italoamericano si è aggiudicata la gara. Orlando: “Era la proposta migliore e la più completa”

È Hera Hora, la società costituita dalla Damir, Dario Mirri e Antonino Di Piazza la vincitrice della corsa al titolo sportivo del Palermo. Lo ha annunciato il sindaco Leoluca Orlando, al termine della valutazione delle proposte giunte a seguito dell’avviso per la raccolte della manifestazioni di interesse.

La società Hera Hora srl – dice Orlando – è regolarmente costituita, ha un capitale sociale da 15 milioni di euro dei quali tre circa già versati. La valutazione fatta da esperti commercialisti è che c’è assoluta sostenibilità finanziaria proprio grazie al capitale già versato. Il programma è assai ambizioso e devo esprimere ai proponenti l’apprezzamento perché ha avuto il rispetto del lavoro che dovevamo fare e ha fornito tutte le indicazioni richieste. C’è l’indicazione del coinvolgimento di realtà cittadine ad alto livello; il coinvolgimento delle società che giocano a Palermo, dell’università e delle strutture della città. Credo che possa esser un buon viatico per riportare l’entusiasmo per il calcio nella città di Palermo. Hanno anche allegato le fotocopie degli assegni circolari per un milioni di euro previste per l’iscrizione: quattro asegni da 250 mila euro. Da un esame comparato la proposta di Hera Hora era la migliore e la più completa: non recava indicazione di somme, ma attestava il capitale sociale, non affermava che si sarebbe provveduto a fare, ma ha fatto”.

Nella scelta Orlando, per una più ampia consultazione possibile, ha invitato ad esprimersi sui contenuti delle proposte giunte l’ex presidente del tribunale di Palermo Leonardo Guarnotta, il consulente allo sport Carlo Vizzini, l’ingegnere Cesare La Piana, il capo di gabinetto Licia Romano, Francesco Scuderi e l’avvocato Leonardo Di Franco.

Vorrei ringraziare il sindaco – dice Guarnotta – per avermi fatto vivere un’esperienza del tutto nuova, anche se avrei preferito non viverla perché voleva dire che il Palermo era ancora in B. Sentivo il dovere da vecchio, vecchissimo tifoso rosanero, di partecipare alla fase di rinascita del calcio a Palermo. Dopo tanti anni di colonizzazione il Palermo torna in mano ai palermitani che con passione e orgoglio, perché si deve avere orgoglio per difendere i nostri colori, ha fatto in modo che il calcio a Palermo potesse rinascere e riavvicinare i tifosi allo stadio. La speranza è che il piano triennale approvato possa servire a risalire la china: la nostra bandiera rosanero, unica al mondo, torni a garrire sui pennoni più alti degli stadi di A che Palermo merita di frequentare“.

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