Il centrocampista di origini ivoriane non è stato riscattato dal Sudtirol ed è tornato al Palermo. Per molti era di passaggio, ma ora Corini farà fatica a tenerlo fuori, a prescindere dagli arrivi
Di fatto il Sudtirol lo ha mollato. Nonostante l’ottima stagione disputata a Bolzano, la vittoria del campionato, le 34 presenze e i 4 gol, Jérémie Broh non è stato ritenuto un giocatore da B. E così la formazione biancorossa, al termine dello scorso campionato, lo ha rispedito al Palermo, dove era giunto due stagioni fa dal Sassuolo e con cui ha un altro anno di contratto.
Il suo ritorno in rosanero, dai più non è stato neppure considerato. Solo Baldini, dopo l’amichevole di Marineo, ebbe a dire “Jérémie avrà le sue chance, come tutti”. Chissà se lo ha detto in modo convinto o perché d’estate una chance la si concede a tutti. Fatto sta che Broh le sue chance le ha avute, e finora se l’è giocata alla grande. Chance casuali probabilmente, perché dopo l’addio di Dall’Oglio e quello di De Rose, assieme a Damiani è rimasto l’unico mediano a disposizione di Corini che quindi giocoforza è stato costretto a schierarlo titolare. Ora però sarà difficile metterlo da parte a cuor leggero, a prescindere da Stulac o Segre o dagli altri imminenti arrivi che andranno a rinforzare il centrocampo rosanero.
Forse a Palermo nessuno si aspettava un Broh così in palla, se non il migliore certamente tra i migliori sia con la Reggiana in Coppa Italia, che col Perugia e il Bari in campionato. Un corridore infaticabile, che pressa, rulla palloni, smista, si propone e arriva pericolosamente in area di rigore avversaria. I tifosi del Palermo ricordavano un Broh spaesato e impaurito, altro che un simil-Pogba! Da esubero a sorpresa, con legittime ambizioni da titolare