Il dirigente gialloblu di uno dei periodi più bui della storia del club ducale prende le difese dell’ad rosanero
Sembra uno scherzo, ma non lo è. In un’intervista rilasciata a Tuttomercatoweb, Giampietro Manenti si schiera dalla parte dell’amministratore delegato del Palermo Emanuele Facile. “Io sto dalla parte dell’amministratore delegato Facile – dice – è bersagliato in modo inutile. Non è corretto bersagliarlo, il Palermo da qualche anno porta dei meno a bilancio e non ci vuole un minuto a sistemare le cose. Quello che fa la differenza è il management. Se uno fa l’imprenditore sa come funziona. Oggi nessuno è stupido da buttare soldi dentro una società. Se una società funziona si possono fare degli investimenti, altrimenti no”.
A chi gli chiede di commentare chi parla di un nuovo caso Manenti a proposito di Facile, l’ex gialloblu fa notare che lui è stato assolto. Anche se per la verità è stato squalificato per 5 anni per avere provato a fare dei bonifici nelle casse del Parma con delle carte di credito clonate. “E Facile proverà quello che ho provato io – dice – Io capisco i tifosi, ma basti pensare che il 90% delle società non funziona. Chi ha messo gli striscioni contro Facile non sa come va il mondo: mi rivedo in lui perché è considerato il capro espiatorio. Vorrei 3 Facile e 5 Manenti nel calcio italiano, così cambierebbe il sistema. Piuttosto i tifosi del Palermo dovrebbero aiutare anziché bersagliare l’attuale amministratore. Facile vuole 1,2 milioni, fa bene! Anche perché il suo gruppo ha pagato solo dieci euro. Giusto così”.