
Fra poche ore forse si conoscerà il nome dei veri patron del club di viale del Fante, ma intanto i tifosi non smettono di fantasticare. E c’è anche chi se n’è approfittato
C’è chi ha fantasticato aziende e colossi. Chi ha pensato nomi e personaggi famosi. Fatto sta che ancora non si conosce il proprietario del Palermo. E fino a quando non si saprà nulla di più di quello che si sa adesso le ipotesi continueranno a moltiplicarsi.
Nei giorni scorsi sono state fatte tantissime ipotesi. La più roboante è stata la Red Bull: ad alimentare i sogni dei tifosi un appuntamento promozionale che ha visto i rappresentanti della bevanda energetica presentarsi a Boccadifalco per fare una tappa del loro tour in giro per l’Italia per presentare le peculiarità del loro prodotto.
Poi è stata la volta della New Balance, azienda di abbigliamento, ma questa è tramontata quasi subito perché è statunitense e gli indizi portano invece nel Regno Unito. Allora si è scelto di rimanere nello stesso settore merceologico spostandosi alla JD, azienda d’abbigliamento con prodotti simili alla concorrente statunitense, ma in grado di fare sognare un po’ meno i tifosi rispetto ai concorrenti americani.
Qualche buon tempone si è divertito ad aggiornare Wikipedia con i nomi più strani a proposito dei possibili presidenti, tirando in ballo anche la Regina Elisabetta, ma c’è chi ha puntato più in alto aggiornando il profilo della Aon, multinazionale britannica quotata a New York, scrivendo che fra le proprietà da sabato c’era anche quella del pacchetto di maggioranza del Palermo.
E sarà stata questa mole di fantasie che avrà spinto la Proto Group a dire che in realtà il Palermo è cosa sua. Anche se, alla fine, invece che il club si sono ritrovati in mano una bella denuncia per accesso abusivo a sistema informatico da parte del Palermo, quello vero.
