
Venduti la bellezza di 50.000 biglietti in tre ore per Juventus-Milan, in programma il 16. Resta alta la polemica per la decisione della Lega di disputare la partita in un Paese in cui non si rispettano i diritti civili
Per la ‘classica delle classiche’ certi dati non devono stupire: 50.000 biglietti venduti in meno di tre ore. L’anomalia è semmai che questi biglietti sono stati venduti molto lontano dall’Italia, ovvero addirittura in Arabia Saudita. Accade in occasione della prevendita per la sfida tra Juventus e Milan, valida per la Supercoppa Italiana che sarà disputata il 16 gennaio al King Abdullah Sports City Stadium di Gedda, che di spettatori ne contiene circa 60.000 ed è quindi facile che nelle prossime ore venga dichiarato il tutto esaurito dalla Lega di Serie A, che resta la responsabile dell’evento.
Certo è che questo dato incredibile certifica il livello di interesse per il nostro calcio nel medio oriente tra i più elevati. Sullo sfondo di questa grandissima occasione, anche a livello commerciale per la Lega italiana che deve promuovere il nostro calcio nel mondo, un regime come quello saudita ancora nel mirino della comunità internazionale per il caso dell’omicidio del giornalista Khashoggi e che vieta alle donne di uscire di casa.
Tanto per dirne una, anche allo stadio di Gedda le donne saranno obbligate a sedere nei settori riservati alle famiglie, lontane da quelli riservati agli uomini. E d’altro canto la Lega può essere criticata per la scelta di disputare la partita in Arabia Saudita per ovvi motivi commerciali, ma il Governo italiano non ha mai interrotto le relazioni diplomatiche con l’Arabia Saudita né lo hanno fatto le nostre aziende più rappresentative. Le cifre sono lampanti: 7,5 milioni a partita garantiti dall’Arabia Saudita nell’ambito di un accordo che prevede la disputa di tre edizioni in cinque anni. Con buona pace dei diritti civili, di chi soffre e di chi combatte perchè vengano rispettati.
