Secondo La Repubblica oggi in edicola un altro ex potenziale acquirente del club rosanero sarebbe pronto a rifarsi sotto per rilevare la società di viale del Fante. Questa volta non dovrà trattare con Zamparini
Raffaello Follieri non si dà per vinto. Il finanziere pugliese è stato ad un passo dall’acquisizione del Palermo calcio quando, tra luglio ed ottobre 2018, ha trattato con Maurizio Zamparini per rilevare il 100% delle quote del club rosanero. La trattativa, entrata nel vivo a fine settembre con l’esclusiva garantita da Zamparini al presidente di FHolding e le firme su un pre accordo, si è arenata a colpi di comunicati e dichiarazioni al veleno tra acquirente e venditore: “intollerabile l’atteggiamento di Zamparini”, diceva Follieri; “falso e senza garanzie” rispondeva Zamparini.
Ma il finanziere foggiano, secondo La Repubblica-Palermo, sarebbe pronto a ripresentare la sua proposta di rilancio della società di viale del Fante: “Il manager pugliese ha un’agenda piena di appuntamenti. Avrà una serie di incontri istituzionali – scrive Massimo Norrito – e soprattutto metterà insieme una squadra di legali per capire che margini ci siano per acquistare il Palermo e soprattutto quali possano essere i problemi per l’eventuale acquirente rispetto all’attuale momento che vive la società e alle inchieste della magistratura che hanno puntato i fari sulla cessione del club da Maurizio Zamparini agli inglesi. Follieri non intende arrendersi”.
Secondo il quotidiano Follieri sarà a Palermo martedì 5 febbraio, il giorno dopo il match tra il “suo” Foggia e gli uomini di Stellone, in programma lunedì alle 21 al Renzo Barbera. “Non è escluso che in questa sua visita Follieri possa incontrare anche i rappresentanti dei tifosi. Da qualche giorno, infatti, sui social e nei forum dei sostenitori rosanero il suo nome è tornato a circolare con insistenza in maniera proporzionale alle notizie sui guai della società inglese e ai tanti dubbi – conclude Norrito – pure manifestati dalla magistratura dalle Federcalcio e dalle Lega di serie B, sulla solidità finanziaria della nuova proprietà Made in England”.