La società non ha più un presidente e nel consiglio d’amministrazione è rimasto solo l’amministratore delegato. Intanto il 16 febbraio si avvicina e nelle casse rosanero non sono ancora arrivati i denari necessari
Le scadenze incombono, le dimissioni invece sono già arrivate: sono ore febbrili in casa Palermo. Con il passo indietro di Clive Richardson e John Michael Treacy la società rosanero ad oggi è priva di un presidente e vede nel proprio consiglio di amministrazione il solo Emanuele Facile, che ieri ha firmato il comunicato nel quale il club risponde alle accuse di Richardson (CLICCA QUI) e conferma Rino Foschi a capo dell’area tecnica. Intanto il 16 febbraio si avvicina: entro quella data vanno saldati gli stipendi dei calciatori relativi al bimestre dicembre-gennaio, che si aggiungono alle pendenze verso fornitori, aziende di servizi e procuratori. E nelle casse societarie, ad oggi, non è entrato denaro.
In mezzo a tanto caos, ecco il ritorno di Raffaello Follieri. Il finanziere pugliese, già vicino all’acquisizione del Palermo nello scorso ottobre, avrebbe deciso di riprovarci: “Il finanziere foggiano, già nei mesi scorsi molto vicino all’acquisto del Palermo – si legge su La Repubblica-Palermo – si è fatto sotto con la proprietà inglese o con quello che di essa rimane”.
Follieri aveva in programma una prima visita in città all’inizio di questa settimana, ma ha deciso di rinunciare, “segno questo che, con ogni probabilità, la trattativa è entrata nel vivo e una soluzione, in un senso o nell’altro, è attesa a breve”. I contatti tra l’entourage dell’imprenditore pugliese e la società rosanero si sarebbero intensificati nelle ultime ore: il tentativo di salvataggio arriva in extremis e non è chiaro se si stia trattando su una vendita dell’intero pacchetto azionario, o più semplicemente su un graduale ingresso di Follieri nella società.