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Preziosi&Co o York Capital: un mese per cedere il Palermo

Grazie all’accordo con Damir srl il club rosanero ha potuto pagare stipendi, ritenute e contributi per i tesserati, scongiurando così una penalizzazione in classifica. Adesso poco più di tre settimane per dare al club una nuova proprietà

Tre settimane in più, quasi quattro, per trovare un proprietario al Palermo calcio. Il nuovo countodown è scattato l’altro ieri, quando poco dopo le 23.30 il presidente Foschi e gli imprenditori Mirri hanno raggiunto l’accordo che ha consentito al club rosanero di saldare stipendi, contributi e ritenute dei tesserati, evitando così una penalizzazione in classifica. Quasi un mese, dunque, per dare alla società di viale del Fante un futuro più rosa e decisamente meno nero.

Sullo sfondo, si legge sul Giornale di Sicilia oggi in edicola, resta Enrico Preziosi, tra i registi dell’operazione che ha messo al timone del traghetto rosanero Rino Foschi: “c’è la longa manus” del patron del Genoa – scrive Giardina – “che però non potrà partecipare attivamente come azionista per ovvie ragioni”Preziosi è patron e presidente del Genoa, per questo non può figurare tra i proprietari di un altro club che tra qualche mese potrebbe aver riconquistato la massima serie. Ecco perché “nessuno intende chiudere le porte agli americani di York Capital”.

Fino al 15 marzo, però, il diritto di prelazione è della famiglia Mirri, in quanto rappresentate della cordata di imprenditori italiani che sta trattando l’acquisizione del Palermo calcio. Entro metà marzo la società di viale del Fante va ceduta, soprattutto perché a partire dal 14 febbraio (giorno in cui le quote societarie sono passate a Daniela De Angeli) il Palermo ha 30 giorni di tempo per inviare alla Lega la documentazione che attesta onorabilità e solidità finanziaria della nuova proprietà: “trattandosi di un proprietario traghettatore, però, è evidente come questo requisito non possa essere soddisfatto”.

Un mese di tempo, dunque, per Foschi De Angeli: entro il 15 marzo andranno saldati gli stipendi relativi ai primi due mesi del 2019, oltre che i rispettivi contributi Enpals e ritenute Irpef. “I rischi, apparentemente, sono identici a quelli paventati fino a ventiquattr’ore fa (4 punti di penalizzazione)”. In realtà, si legge sul quotidiano, a preoccupare i dirigenti rosanero sono le pendenze con procuratori e fornitori “che non rimarranno impassibili a lungo”.

 

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