Le forti dichiarazioni dell’ex numero uno rosanero a ForzaPalermo.it in risposta al neo presidente: “Dean e la mia squadra non sono stati pagati un solo centesimo dal club. Qualsiasi fattura presentata al club è stata accordata da Emanuele Facile”
Torna a parlare l’ex presidente del Palermo Clive Richardson. Il ceo di Global Futures Sports risponde alle dichiarazioni di Rino Foschi, che nel corso della conferenza stampa di lunedì scorso ha affermato di aver ricevuto una richiesta di rimborso spese da parte della dirigenza inglese pari a un milione di euro.
Ai microfoni di ForzaPalermo.it, Richardson dà la sua versione dei fatti: “Contrariamente a quanto scritto sulla stampa dal signor Foschi, non abbiamo mai avuto alcun coinvolgimento nella ricerca di investitori o nella raccolta di fondi. Il mio stipendio come Presidente è stato di 120.000 sterline all’anno, concordato con Emanuele Facile prima di intraprendere il ruolo. Ho inteso la necessità di ristrutturare la base di costo dell’azienda, per esempio portando Dean (Holdsworth, ndr) con uno stipendio modesto di 144.000 sterline l’anno, sostituendo il signor Foschi che guadagna più di 700.000 sterline l’anno! Forse il signor Foschi può rinunciare al suo immenso stipendio per il resto della stagione?”.
L’ex presidente afferma di non aver ricevuto ancora denaro e lancia un messaggio all’attuale proprietà rosanero: “Dean e la mia squadra non sono stati pagati un solo centesimo dal club. Qualsiasi fattura presentata al club è stata accordata da Emanuele Facile. Mi dispiace se questo fa arrabbiare il signor Foschi, ma sono sicuro che ha pagato se stesso lunedì. Forse potrebbe essere onesto e pagare il mio personale e me per il lavoro che abbiamo fatto. Che gli piaccia o no, abbiamo dei contratti che dovrebbero essere onorati perché avremmo potuto guadagnare soldi da altri clienti in questo periodo, invece di lavorare per il Palermo”.
Richardson prende le difese di Holdsworth e Lee, accusati da Foschi di aver spersonalizzato il suo lavoro: “Il signor Foschi ammette apertamente di aver bloccato il lavoro di Dean e Jake (Lee, ndr). Non è colpa loro, è stato chiesto loro di svolgere un lavoro da Emanuele Facile&Co, cosa che hanno fatto, portando i giocatori. Se al signor Foschi non è piaciuto, non è colpa nostra. Dovremmo essere pagati per il lavoro svolto secondo i contratti che ci sono stati assegnati”.
Infine un commento sull’unico “acquisto” sotto la sua gestione: “Per quanto riguarda il trattamento di Niklas Gunnarsson – conclude Richardson – non posso commentare in quanto si tratta di una questione che riguarda l’amministrazione e gli avvocati a causa delle azioni del signor Foschi e dei colleghi”.
