Dario Mirri e i suoi collaboratori, dopo l’intervento che ha permesso di pagare gli stipendi ed evitare la penalizzazione, stanno studiando il modo per coinvolgere la città

Innanzitutto bisogna che il Palermo faccia pervenire dalle parti di San Lorenzo, quartier generale della Damir, la documentazione necessaria per quantificare i debiti, cosa che a ieri non era ancora avvenuta. Il passaggio è necessario perché Dario Mirri – che di fatto intende far da garante – possa procedere con la due diligence e cercare di coinvolgere nuovi investitori.

Si parla di Preziosi, del fondo americano York Capital Management, ma senza la certezza dei numeri, come ha sottolineato lo stesso Mirri, sarà difficile trovare una soluzione: “L’amministratore delegato del Palermo, Daniela De Angeli, avrebbe dovuto inviare gli incartamenti alla Damir entro la giornata di ieri – si legge su La Gazzetta dello Sport -, ma l’azienda della famiglia Mirri non ha ricevuto ancora nulla. Inutile dire che dati i tempi strettissimi e che filtra inquietudine dalle parti di San Lorenzo”.

Intanto però, la Damir si sta muovendo anche sul piano dell’aiuto concreto. Da quanto si legge sul quotidiano sportivo, lo strumento indivuato per la raccolta fondi attraverso la quale mettere assieme con l’aiuto di tifosi, commercianti, imprese, è il crowdfunding: “Non si tratta di azionariato popolare – sottolinea La Gazzetat dello Sport –, ma di un meccanismo di contributi a fronte di ricompense e benefit sia per i piccoli sostenitori che per le aziende che la Damir spera di coinvolgere. Di fatto, chi andrebbe a sostenere il Palermo riceverebbe qualcosa in cambio, non quote, ma altro: un’azienda, per esempio, potrebbe ottenere uno spazio pubblicitario all’interno dello stadio. Le idee sono tante e la Damir ne discuterà anche con i dirigenti del Palermo perché l’obiettivo è comune e la speranza è quella di coinvolgere (nei limiti del possibile) anche i calciatori”.