Live Sicilia intervista a Vito-gol, storico ex attaccante rosanero: “Eravamo persone più che personaggi, a disposizione dell’amore e dell’attenzione di tutti. Eravamo attaccatissimi alla maglia e alla gente e la piazza ci ricambiava”
“Sono grato e commosso. So che tanti mi vogliono bene e che sono legati a me come io a loro”. Vito Chimenti ringrazia tutti i tifosi del Palermo che ancora oggi lo ricordano bomber con la maglia rosanero. Come ha fatto Dario Mirri in un’intervista di qualche giorno fa: “Ho ringraziato Dario con una telefonata – racconta Vito-gol a Live Sicilia – è una persona seria che dimostra di avere a cuore le sorti della squadra. Stiamo vicini a chi vuole salvare il Palermo. Io credo molto nel Palermo dei palermitani. L’idea mi piace”.
Nel corso dell’intervista realizzata da Roberto Puglisi, spazio anche ai ricordi meno dolci: “Mi fa male ancora, tanto male – dice Chimenti portando la memoria alla finale di Coppa Italia persa contro la Juventus –. Forse, se non fossi uscito perché non mi reggevo in piedi, l’avremmo portata a casa. Io gettavo la spugna solo se stavo malissimo. Fu una tremenda sfortuna. Gli anni passano e non dimentico. Ho il magone qui…. Io amo Palermo, non ho mai smesso di amarla. Ho il cuore rosanero”.
“Eravamo persone più che personaggi – continua l’ex attaccante rosanero – a disposizione dell’amore e dell’attenzione di tutti. Eravamo attaccatissimi alla maglia e alla gente e la piazza ci ricambiava. Erano davvero tempi diversi. Adesso, purtroppo, è cambiato molto. Ci sono i social, si chiacchiera troppo e c’è meno semplicità di ieri. Purtroppo, ripeto…”.
In conclusione, Chimenti racconta un aneddoto sul “presidentissimo” Renzo Barbera: “Avevamo vinto a Genova con la Samp, tre a due. Una partita incredibile. Fummo costretti a spostarci a Roma per il maltempo e trovammo Renzo Barbera che era venuto apposta per festeggiare. Finché vivo, non dimenticherò mai la sua gioia: ci abbracciava, sorrideva, batteva le mani… Il presidente, il nostro amato e grande presidente, era tornato bambino”.