L’opzione in mano al direttore generale di Damir scade alla mezzanotte di venerdì, ma oggi bisogna annunciare la volontà di esercitarla. Foschi e De Angeli pronti ad intervenire
Il giorno X è arrivato: scade oggi l’opzione per l’acquisto del Palermo riservata a Dario Mirri. In questo momento il direttore generale di Damir srl è a Milano al lavoro nella ricerca di investitori interessati a partecipare al consorzio che potrebbe prendere possesso del club. “L’opzione – si legge su La Repubblica-Palermo – scade alla mezzanotte di venerdì, ma alla mezzanotte di oggi bisogna annunciare la volontà di esercitarla”. Mirri, dunque, ha ancora qualche ora per trovare i pezzi del puzzle che ancora mancano.
L’imprenditore palermitano, coadiuvato da Rinaldo Sagramola, “sta provando a mettere attorno allo stesso tavolo diverse anime imprenditoriali. Possibili investitori che per comodità di sintesi si possono definire come realtà capitanate da Enrico Preziosi“, si legge sul quotidiano. L’operazione Mirri, però, appare complessa: in primo luogo perché manca qualche ora alla scadenza del diritto di prelazione, poi perché “la due diligence portata avanti dalla Damir ha messo in evidenza altre possibili criticità: parti non rivelate al momento dell’accordo con il Palermo che come tanti nodi prima o poi verranno al pettine”.
Probabile dunque che il bandolo della matassa torni in mano a Rino Foschi e Daniela De Angeli. Il presidente rosanero ha rassicurato la squadra sul pagamento degli stipendi entro i termini (18 marzo), “ma non è così scontato che lo farà grazie a un nuovo proprietario”. Resta in piedi l’ipotesi di rinnovo del contratto di sponsorizzazione con Damir: altri 4 anni a fronte del pagamento dei 2,3 milioni di euro da versare entro lunedì, “ma non c’è la volontà della Damir di esporsi complessivamente per 5,1 milioni di euro con un contratto da otto anni senza la certezza che fra sei mesi il Palermo non sia dichiarato insolvente”. Mirri, però, non avrebbe abbandonato del tutto l’idea del crowdfunding, che nell’immediato coinvolgerebbe alcuni imprenditori locali “per garantire nell’immediato la continuità aziendale e andare avanti nella ricerca di acquirenti solidi e credibili”.