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Dalla lettera della moglie di Zamparini a Figc e tifosi: “Scrivo io perchè…”

Non riceviamo e però pubblichiamo ugualmente la lettera della moglie dell’ex patron rosanero. Il testo è stato inviato al “Corriere dello Sport” rivolto a Figc, sindaco e Lega B

Laura Giordani, moglie di Maurizio Zamparini, in una lettera inviata e pubblicata al Corriere dello Sport indirizzata al presidente della FIGC Gabriele Gravina, al presidente della Lega B Mauro Balata e al sindaco di Palermo Leoluca Orlando dice la sua sulle ultime vicende che hanno riguardato il club e il marito.

Egregio presidente – scrive testualmente Laura GiordaniLe esterno il nostro pensiero io, moglie, essendo mio marito impedito a farlo per i domiciliari. Vedo con profondo rammarico quello che la procura federale, che lei nella sua veste sovrintende, ha procurato nei confronti del Palermo Calcio e della persona di mio marito con un deferimento ad arte programmato dopo che la procura di Palermo ha passato le indagini per IPOTESI DI REATO, svolte in due anni dalla stessa, alla vs procura federale; ripeto, deferimento programmato a tre giornate dal termine campionato che vedeva lottare il Palermo per la Serie A, e soprattutto a cavallo della notizia del closing con i nuovi proprietari del Palermo e a ridosso di una udienza dove la stessa vs procura ha chiesto un folle commissariamento della società del Palermo Calcio. È seguito un processo con un verdetto preconfezionato assurdo e illegale per reati che non ci sono. Le ricordo che il signor Zamparini è stato presidente del Venezia prima e del Palermo poi per oltre 30 anni; che nel periodo ha ricoperto ruoli istituzionali quale consigliere di Lega e di FIGC, quale vicepresidente operativo con Galliani della Lega di Serie A. Che in tutti questi anni ha tenuto nel nome dello sport che ama un contegno della massima correttezza e ispirato solo ai valori sportivi, quali anche la regolarità amministrativa delle società, fatto universalmente riconosciuto nel mondo del calcio. Ha combattuto per anni per garantire la giustizia sportiva e una giusta distribuzione delle risorse, combattimento che purtroppo ha perso. Ha messo nel calcio oltre 200 milioni di mezzi propri, senza alcun ritorno economico. Gli è universalmente riconosciuta, da chi lo conosce e frequenta, una profonda correttezza e onestà, nei fatti e nei comportamenti e la famiglia ne è orgogliosa. Siamo accusati di riciclaggio e autoriciclaggio, accuse inventate e già smontate dai giudici di vario grado. La società ha subito una istanza di fallimento da parte della procura di Palermo, istanza rigettata nei fatti e documenti, comprese le fatture che la sua procura federale addebita come non regolari. Come premio, il giudice del fallimentare che aveva OSATO il rigetto è stato inquisito, e poi naturalmente prosciolto. IL PRESIDENTE GIAMMARVA prima interdetto e ora prosciolto”.

Oggi mio marito – continua la lettera – si trova in una situazione assurda, per fatti addebitati non dolosi di alcunché, agli arresti cautelari per reati da dimostrare, come stabilirà un giusto processo, ma soprattutto anche oggi deferito dalla sua procura federale con un tempismo perfetto a monte della trattativa per ingresso nuova proprietà, con un preliminare già sottoscritto. Riterremo lei e la FIGC responsabili per gli enormi danni procurati alla nostra famiglia, per il club e per tutta la città di Palermo. Siete anche responsabili poiché ogni atto societario passa giustamente al controllo dei vs organi federali e delle società di certificazione, che mai hanno alla presidenza segnalato alcunché di anomalo per la cessione del Marchio, permettendo così al CDA di approvare i bilanci controllati: mai vi è stato alcunché nascosto. La sua procura si è dimenticata nel deferimento che l’importo contestato quale plusvalenza fittizia, 20 milioni, è stato regolarmente saldato alla società Palermo Calcio e il marchio riportato in sua proprietà. E quei 20 milioni li ha persi la società di famiglia che aveva acquistato il marchio, danneggiato enormemente dalle istanze fallimentari e gli arresti domiciliari di mio marito: chi mai vuole il marchio di una società in fallimento? E il marchio lo stavamo mettendo sul mercato nordamericano con ritorni molto importanti: 5 milioni l’anno di royalties. Il Palermo ha sempre pagato tutto e tutti con regolarità: unico contenzioso con i procuratori dei giocatori nei confronti dei quali mio marito si è sempre sentito sotto ricatto. Ci sono stati due esposti da lui presentati alla procura di Palermo per estorsione contro due agenti stranieri per le cessioni di Pastore e Dybala: senza esito. Non esiste pertanto il reato, e tale giudizio lo darà il tribunale ordinario e non il vs. Nella passata stagione il Palermo è stato derubato della Serie A nella partita di Frosinone che è stata un’onta per l’immagine del calcio italiano, per il come è stata fatta la designazione arbitrale, per il comportamento arbitrale che ci ha portato alla sconfitta, e un danno di 50 milioni. Abbiamo denunciato ciò e anche l’organo di comunicazione Mediagol lo ha fatto: dove era la sua procura Federale? Che indagini ha fatto? NULLA. L’arbitro in questione, La Penna, come castigo è stato promosso in Serie A. COSÌ FUNZIONA OGGI PURTROPPO IL SUO CALCIO: QUELLO CHE MI HA DEFERITO CON LA SOCIETÀ PALERMO”.

Le porto ad esempio un episodio – si conclude la lettera – due stagioni or sono all’ultima partita il Palermo, già retrocesso, incontrava Empoli. Lo scenario era: Empoli con un pareggio o una vittoria si salvava e al Palermo nelle stagioni successive spettavano come paracadute 15 milioni, oppure Empoli perdeva, retrocedeva e si salvava il Crotone, e il Palermo perdeva 15 Milioni. ORBENE. La vituperata società di Palermo e Zamparini hanno visto vincere il Palermo, poiché il calcio non è denaro ma valore sportivo: questo è il valore sportivo della città di Palermo e Zamparini: prendetene esempio. Mio marito per quanto donato con passione al calcio per oltre trenta anni, non merita questo vostro atteggiamento, come non lo merita la gente meravigliosa di Palermo. Lui merita profondo rispetto per il suo passato di imprenditore modello di onestà, per la sua età, e merita vera giustizia, come la merita la città di Palermo, con gente bella alla quale tanto abbiamo dato e che tanto ci ha dato.
PS. Un sentito ringraziamento a tutti gli ex colleghi presidenti di mio marito per il loro Fair Play

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