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Palermo, gelo Damir-proprietà. Mirri: “Vado via, ma restituitemi i soldi”

Tuttolomondo vuole capire se si può tutelare il club dal contratto fatto con Mirri che ribatte dicendo di essere pronto a rescindere a patto che gli vengano restituiti i soldi che hanno salvato i rosa

C’è un caso che rischia di esplodere da un momento all’altro nel nuovo Palermo. Dario Mirri e la Damir, proprio chi ha salvato la società rosanero dalla penalizzazione anticipando 2,8 milioni di euro in contanti per pagare gli stipendi di febbraio in cambio di quattro anni di gestione della pubblicità all’interno dello stadio “Barbera”, sono finiti nel mirino della nuova proprietà.

La scorsa settimana – ha rivelato Salvatore Tuttolomondo, il direttore finanziario di Arkus Network, società che controlla la holding proprietaria del Palermo – abbiamo dato mandato a un legale terzo rispetto agli attuali avvocati che fanno parte dello staff della società rosanero per evitare disturbi, imbarazzi e dispiaceri fra chi magari ha lavorato alla stesura del contratto in essere con la Damir per valutare se ci sono iniziative a tutela del Palermo da adottare nell’immediatezza“. Il timore, in sostanza, è che il contratto di gestione di quattro anni della pubblicità possa essere estremamente favorevole a Damir e il club vuole verificare se non sia un accordo capestro sottoscritto in un momento di difficoltà della società che a febbraio era con l’acqua alla gola economicamente.

Apprendo quanto comunicato dal signor Tuttolomondo dice Dario Mirri – riferito al contratto pubblicitario sottoscritto dalla Damir e dal Palermo lo scorso 17 febbraio. Preciso subito che già lo scorso 6 maggio, quando ancora eravamo in piena corsa promozione, nel corso di un incontro avuto con il fresco di nomina vicepresidente Vincenzo Macaione, avevo già dato la mia disponibilità a risolvere il nostro contratto se questo fosse stato considerato d’ostacolo alle politiche o al piano industriale della nuova società. Era ed è sufficiente che l’attuale proprietà restituisca alla Damir i 2,8 milioni di euro più iva che abbiamo immediatamente versato anche per scongiurare la possibile penalizzazione ai danni del Palermo, in piena corsa per la serie A. La mia volontà era, ed è rimasta, quella di dare una mano, per l’amore e la passione nutriti per la nostra squadra del cuore, assumendomi il rischio – poi rivelatosi molto alto – di perdere completamente il mio investimento. Adesso, quindi, con la stessa vicinanza ai colori della squadra, sono disponibile a sollevare in partenza l’attuale proprietà da ulteriori spese legali, questa volta relative al nostro contratto, che può essere risolto subito, se subito mi verrà corrisposta la stessa cifra messa a suo tempo a disposizione del Palermo, in un momento in cui nessuno si mostrava disponibile“.

 

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