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Palermo, la proprietà “licenzia” Albanese. Nuovo cda, ma a che serve?

L’assemblea dei soci fa decadere il consiglio di amministrazione e ne nomina un altro senza il leader di Confindustria e Macaione. Nelle prossime ore il nome del nuovo presidente che durerà 10 giorni

La proprietà del Palermo rappresentata dal direttore finanziario di Arkus Network Salvatore Tuttolomondo passa al contrattacco e in un colpo solo, di fatto, licenzia il presidente della società rosanero Alessando Albanese e il suo vice Vincenzo Macaione. Nei giorni scorsi fra proprietà e società si era arrivati ai ferri corti per alcune dichiarazioni da parte di Albanese e Macaione che prendevano le distanze dall’operato della proprietà inadempiente nella vicenda dell’iscrizione al campionato di serie B.

Oggi la vendetta sui due ormai ex dirigenti della società rosanero in un’assemblea dei soci totalitaria convocata d’urgenza e insediata in anticipo rispetto alla data del 5 luglio in cui era stata originariamente convocata. La proprietà ha fatto in modo che decadesse il consiglio di amministrazione precedente e ha provveduto a nominarne uno nuovo. Del vecchio consiglio di amministrazione non erano presenti il presidente Albanese e il vice presidente Macaione, mentre c’è un giallo attorno alla figura del consigliere Attilio Coco che si era dimesso giorni fa e che invece avrebbe revocato le sue dimissioni e avrebbe partecipato alla riunione diventando ago della bilancia nella decadenza del cda. Oggi è bastato che si dimettessero gli uomini della proprietà Roberto Bergamo, amministratore delegato del Palermo, e il consigliere Walter Tuttolomondo per fare decadere l’intero cda, portando di fatto al licenziamento del presidente e del suo vice.

Il nuovo consiglio di amministrazione sarà comunicato ufficialmente nelle prossime ore, ma a norma di statuto del Palermo è già stato formato: ne dovrebbero fare parte nuovamente Bergamo e Walter Tuttolomondo, insieme al consigliere Coco. Con loro è molto probabile che ci siano altri uomini della proprietà come Giuseppe Valente, già amministratore delegato di Sporting Network, la società che controlla la proprietà del club, e Stefano Pistilli. Fra loro sarà individuato e nominato il nuovo presidente del Palermo che metterà il suo nome sulla cancellazione del club dai quadri federali per inadempienze amministrative già certificate dal mancato pagamento degli stipendi ai calciatori, della multa da 500 mila euro per illeciti amministrativi, dei debiti sportivi e della fideiussione da 800 mila euro entro la data tassativa e inderogabile del 24 giugno. Il nuovo presidente durerà fino al 12 luglio quando sarà certificata la mancata iscrizione del Palermo in B. A meno che venerdì il tribunale di Palermo non decida per il commissariamento.

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