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Palermo, Orlando: “Albanese ci spieghi, in 50 vogliono i rosa”

Il Sindaco è tornato a parlare della vicenda della società di viale del Fante e ha annunciato anche i dettagli del bando per trovare il soggetto migliore per riportare la squadra fra i professionisti

Il Palermo non deve essere una società satellite, vuole trasperenza e rivela che sono almeno una cinquantina le persone che lo hanno contattato per chiedere notizie sul club. E poi la stoccata al presidente del Palermo Alessandro Albanese. Così il sindaco di Palermo Leoluca Orlando in un’intervista rilasciata al Giornale di Sicilia.

Superato il momento della rabbia – dice Orlando – e rinviato il momento delle analisi, che sicuramente andranno fatte su questa vicenda da parte della Lega Calcio e della città, non resta che ripetere l’augurio di una speranza disperata: quella che il Palermo possa restare in Serie B. Finché non sono esauriti tutti i passaggi, si ha almeno il diritto a questo. È evidente che non possa essere una condizione per rimanere inattivi, motivo per cui sono in contatto continuo con Lega e Figc. Il 4 luglio, senza aspettare eventuali ricorsi, ho comunicato al presidente federale la volontà di avviare la procedura per chiedere l’assegnazione del titolo di Serie D. Una volta avuta conferma della definitiva esclusione, provvederò ad assumermi la responsabilità di questo potere discrezionale“.

A proposito del ruolo avuto dal presidente del Palermo Albanese, Orlando si augura che “il presidente Albanese dia una parola di chiarimento. Da rappresentante della società ha rassicurato che tutto sarebbe andato a posto, nei termini previsti. Questo non è accaduto e ho ricevuto la giustificazione da parte della proprietà, ma rimetto la valutazione agli organi interessati, ovvero quelli federali del calcio. Albanese è il presidente che mi ha chiamato e con cui ho parlato, dovrebbe chiedersi lui per primo se ha fatto tutto quello che doveva fare e se non debba fare qualcosa anche a tutela di se stesso“.

Per Orlando i tempi del bando per l’individuazione del soggetto migliore per riportare il Palermo fra i professionisti dovranno essere certi e brevi. “La data dell’avviso sarà quella indicata dagli organi calcistici – dice il sindaco – Verrà pubblicato subito dopo la conferma della mancata iscrizione in Serie B e sarà reso pubblico ancor prima di essere firmato e pubblicizzato, perché voglio che inizi un percorso di coinvolgimento delle realtà locali. Credo sia opportuno consentire la partecipazione al più possibile in quindici giorni. Dopodiché nei primi di agosto, esaminate tutte le manifestazioni di interesse, sarò in condizione di formulare la mia proposta al presidente Gravina. Il campionato di Serie D inizia il primo settembre, quindi è chiaro che questa vicenda vada conclusa entro fine luglio, al massimo nei primissimi di agosto. Anche perché il Palermo verrebbe ammesso in soprannumero. Il bando conterrà delle condizioni di ammissibilità, legate all’onorabilità dei soggetti, all’assenza di cause di impedimento nei rapporti con la pubblica amministrazione e una serie di condizioni di trasparenza. Vogliamo evitare le brutte esperienze avute nel corso degli ultimi due anni, col balletto di soggetti che si presentavano e poi si allontanavano. Oltre alla credibilità, all’onorabilità e all’affidabilità dei proponenti, ci sarà una serie di indicazioni che possono far valutare positivamente la proposta, come il coinvolgimento di realtà giovanili cittadine, l’avvio di un azionariato popolare con funzione di controllo diretto e la disponibilità ad assumere la manutenzione ordinaria e straordinaria dello stadio. Siccome sarò io a scegliere, se alla fine il Palermo dovesse diventare la succursale di qualcuno, io non farò questo tipo di indicazione. Per questo ritengo sia opportuno, così come consigliato dai legali, dire che tutti possano partecipare, ma che l’assenza totale di conflitti di interesse con società calcistiche professionistiche sarà motivo di valutazione positiva. Meglio partire dalla D senza essere satelliti, piuttosto che essere un bel satellite di una società che potrebbe non avere interesse nel Palermo, se non quello di renderlo un vivaio di calciatori a basso costo“.

Una parola da parte del sindaco, oltre che di rassicurazione per i dipendenti che per quanto possibile saranno tutelati dalla nuova società, è arrivata anche sul numero dei soggetti interessati. “Ho ricevuto una cinquantina di chiamate per questo motivo – dice Orlando – a tutti ho risposto che non incontro nessuno, se non dopo la scadenza dei termini di presentazione delle domande in base al bando. La scelta la farò io, perché sono io il responsabile, ma mi farò assistere da soggetti di altissima credibilità e affidabilità etica. Giusto per non essere solo nella decisione, ma spetta a me. Se sbaglio, sbaglierò io. Non chi mi aiuta a formulare la scelta. Di questa vicenda mi assumo la responsabilità fino in fondo. Anche perché la scelta, come noto, è assolutamente fiduciaria. Lo faccio per evitare di passare il mio tempo al bar con persone che hanno tempo da perdere“.

 

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