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Palermo, l’urlo di Mazzotta: “Mi hanno distrutto un sogno”

Il terzino sinistro palermitano, tornato in rosanero dopo 10 anni in giro per l’Italia, punta il dito su Lucchesi e Tuttolomondo. “Non la devono passare liscia, agiremo legalmente con l’Aic”

Antonio Mazzotta risponde presente. Se serve, lui è pronto a ripartire dalla D. Lui, palermitano che con la Primavera del Palermo ha vinto uno scudetto ed è tornato a giocare in B con i rosanero dopo 10 anni in giro per l’Italia, ha parlato alla Gazzetta dello Sport raccontando il momento che sta attraversando.

Non c’era fiducia nei Tuttolomondo e in Lucchesi – dice Mazzotta – quest’ultimo reduce da una serie di fallimenti. Anche il tecnico Marino c’è rimasto malissimo come me. Aveva una grande voglia di fare bene. Abbiamo dato mandato all’Aic, attraverso Pomini, di agire legalmente. Questi personaggi non la devono passare liscia. Hanno ferito una città, ma non siamo morti. Sarebbe bastata un po’ più di attenzione da parte di tutti. Si sapeva che Lucchesi veniva da sei fallimenti, Tuttolomondo, poi, ha fatto solo chiacchiere. Avevamo tantissima fiducia in Foschi, appena lo hanno messo fuori a fine campionato abbiamo capito che qualcosa non andava. Nutrivamo qualche speranza nel presidente Albanese, essendo palermitano, ma evidentemente ci siamo sbagliati”.

Mazzotta è pronto a scendere fino alla D dopo un campionato in coabitazione sulla fascia sinistra con Aleesami e alcuni problemi fisici che gli hanno impedito di prendere stabilmente il posto del norvegese. “Sono passato dal vivere la mia stagione più bella – dice Mazzotta – perché ero riuscito a tornare a Palermo dopo dieci anni in giro per l’Italia, al dramma più totale. Mi hanno distrutto un sogno. Fallire la stagione e vedere cancellata la squadra della propria città, non lo auguro a nessuno. Restare in D è un’ipotesi che prenderei seriamente in considerazione, se fosse un progetto serio, modello Parma o Bari. É la mia città e mi sentirei obbligato a dare una mano per questi colori. Serve un progetto serio, io lo valuterei attentamente. La città e i tifosi meritano la A”.

A proposito del bando, poi, Mazzotta sembra puntare tutto su Dario Mirri. “Se a vincere il bando fosse un soggetto che non ha altre squadre sarebbe un bene – dice il terzino sinistro – se fosse un palermitano sarebbe più coinvolto, non c’è dubbionon dovremo essere la succursale di nessuno, dobbiamo ambire a stare tra i primi sette posti in Serie AMirri come presidente? Lo vedrei benissimo, dobbiamo dirgli grazie per quello che ha fatto a febbraio, mettendo 3 milioni di euro ed evitando la penalizzazione. E’ il primo tifoso e ci metterebbe il cuore, quello che manca da tempo“.

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