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Palermo, la procura presenta istanza di fallimento

I pm hanno riproposto una nuova richiesta visti i debiti del club e visto che la società di viale del Fante dopo l’esclusione dai campionati non ha più ragione sociale di esistere. L’iter sarà veloce

La procura di Palermo ha presentato istanza di fallimento per l’Unione sportiva città di Palermo, la società, un tempo appartenuta a Maurizio Zamparini, che attualmente non è più in grado di funzionare regolarmente, tanto che non è riuscita a perfezionare l’iscrizione in Serie B. Una nuova società dovrà sorgere dopo l’esclusione dal campionato cadetto ma intanto i magistrati dell’ufficio diretto da Francesco Lo Voi hanno deciso di procedere per far dichiarare l’insolvenza della ormai decotta azienda, attualmente in mano a i fratelli imprenditori Walter e Salvatore Tuttolomondo, di Arkus Network. La richiesta è stata avanzata al tribunale fallimentare, che dovrà decidere nelle prossime settimane, dopo avere convocato una udienza.

Si tratta della seconda istanza presentata dalla procura, dopo quella l’avanzata a novembre 2017. In quel caso, 5 mesi dopo, il 30 marzo 2018, il tribunale negò i presupposti del fallimento. Secondo l’accusa, la situazione, che adesso è certamente peggiorata, tanto che i Tuttolomondo non sono riusciti ad assicurare il pagamento degli stipendi dei giocatori, va comunque legata a quanto accertato già quasi due anni fa, quando cioè il Palermo non era in grado di funzionare regolarmente e di far fronte ai propri impegni finanziari. Il rigetto della istanza portò all’apertura di un’inchiesta della procura di caltanissetta, che ipotizza che il giudice delegato della procedura, Giuseppe Sidoti, sia stato corrotto dai vecchi amministratori del Palermo.

La cassazione ha però annullato sia la interdizione dall’esercizio della professione che l’ordinanza del Tribunale del riesame che l’aveva ridotta da un anno a sei mesi. Maurizio Zamparini è sotto processo per falso nei bilanci 2014, 2015 e 2016 e per false comunicazioni alla Covisoc e altre 5 persone rischiano il processo per gli stessi motivi. Adesso, col fallimento,  i reati potrebbero essere aggravati dalla conseguenza della bancarotta, mentre sarà aperta una nuova indagine per bancarotta nei confronti di tutti i soggetti che dovessero essere ritenuti corresponsabili del crac della società rosanero

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