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Palermo, Di Gaetano: “Allenare i rosa un sogno. Mio padre con Barbera…”

L’allenatore che è fra i possibili candidati alla panchina della squadra che ripartirà dalla Serie D ha parlato della “palermitanitudine” e del suo rapporto con la famiglia Barbera

Francesco, per tutti Ciccio, Di Gaetano ha parlato al sito TifosiPalermo.it. “Che il Palermo sia in mani palermitane è una bellissima notizia – dice l’allenatore – Chi nasce e cresce in questa terra e decide di restarci lo fa per amore. Dario Mirri ha dimostrato di essere un imprenditore legatissimo alla sua città. Quando il Palermo era in difficoltà è stato il primo a rispondere presente e questo non va dimenticato. Lui ha agito col cuore dimostrando di essere un vero tifoso rosanero. Il nome di Mirri, inoltre, è legato a quello del presidentissimo Renzo Barbera, grande uomo che la mia famiglia porterà sempre nel cuore. Renzo Barbera, infatti, è stato il presidente del mio adorato papà Totò Di Gaetano, difensore che ha coronato il sogno di indossare la maglia rosanero. Mio padre era un autentico pupillo del presidente Barbera. Mirri, insieme con Di Piazza, alla guida della squadra della nostra città, non può che essere una notizia straordinaria”.

A proposito dei palermitani alla guida del Palermo, Di Gaetano sottoliena che “La palermitanità fa parte del tuo dna. È qualcosa che nasce con te e che ti porterai dentro per tutta la vita, indubbiamente è un valore aggiunto. Chi conosce la piazza palermitana non ha certo bisogno di tempo per adattarsi a questo ambiente. Però la palermitanità non deve essere l’unico aspetto da tener presente specie in questo nuovo percorso di rinascita che dovrà intraprendere la nuova società. In primo luogo occorrono esperienza, grande professionalità e un’ottima pianificazione strategica per allestire, sin da subito, una squadra attrezzata per vincere il campionato di Serie D. Mirri e Sagramola sono due grandi professionisti che amano il Palermo e faranno di tutto per riportare in alto i colori rosanero. La serie D però è un campionato tosto one soprattutto per quanto concerne i giovani calciatori. In campo, infatti, devono sempre scendere un classe ’99, due 2000 e un 2001 e, di riflesso, devi avere tra le proprie fila almeno altri tre o quattro ragazzi validi da portare in panchina. Oltre ai giovani calciatori, inoltre, devi poter contare sempre su uno zoccolo duro costituito da giocatori di esperienza che hanno giocato in questo campionato. Insomma ci vuole il giusto mix di giovani forti e di gente d’esperienza”.

A chi gli chiede chi vedrebbe per la panchin rosanero, Di Gaetano punta tutto su un tecnico preparato e che abbia maturato esperienza in questa categoria. “Chi allenerà – afferma – dovrà inoltre essere un ottimo personal trainer mentale abile a spronare tutti i giocatori per farli rendere al massimo. Allenare il Palermo sarebbe un sogno per qualsiasi allenatore, figuriamoci per un palermitano legatissimo alla propria città e tifoso rosanero sin da bambino. Ho iniziato a giocare nei giovanissimi del Palermo per poi, dopo una brevissima parentesi nella primavera del Torino, proseguire la mia carriera da attaccante con diversi club siciliani: Panormus, Fincantieri, Nissa per poi arrivare al Trapani dove, una volta appese le scarpette al chiodo, ho iniziato la mia carriera da allenatore. La squadra rosanero è un patrimonio del calcio italiano che merita di tornare nel più breve tempo possibile nella dimensione che le compete: la Serie A“.

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