L’allenatore rosanero parla alla vigilia dell’esordio in casa al “Barbera” contro la formazione di un rione di Avellino. “Non conta da dove vengono, ma che hanno giocatori bravi e di categoria”
Domani alle 15 il Palermo affronterà al “Barbera” il San Tommaso nella partita d’esordio casalinga dopo la vittoria al debutto ottenuta sul campo del Marsala. L’allenatore rosanero Rosario Pergolizzi analizza la partita e mette in guardia i suoi giocatori dal rischio di prendere sotto gamba l’avversaria solamente perchè è la squadra di un rione di Avellino. “E’ la prima ufficiale in casa in campionato e ci teniamo a fare bene – dice Rosario Pergolizzi – incontreremo una squadra che ha già dimostrato il proprio valore nella prima giornata pareggiando contro il Savoia . Dobbiamo giocare da Palermo per portare i punti a casa. Non ho ancora scelto il sistema di gioco, può essere che cambieremo qualcosa: devo capire se giocare con il 4-3-1-2, con il 4-3-3 o addirittura con il 4-4-2″.
Nel Palermo ci sarà il nuovo acquisto Luca Ficarotta. Ma non è detto che parta dall’inizio. “E’ un giocatore importante – fa notare Pergolizzi – sarà convocato e se ci sarà la possibilità giocherà, in questo spogliatoio ci sono delle regole da rispettare, lui è arrivato ieri, si è messo subito a disposizione, ma bisogna rispettare il lavoro di tutti. I nostri tifosi? Mi immaginavo tutto questo entusiasmo, so che sarà un cammino difficile ma sono a conoscenza delle nostre qualità. L’atteggiamento che avremo sarà fondamentale”.
A proposito della prossim avversaria, Pergolizzi ha sottolineato che “Il San Tommaso rappresenta un un quartiere di Avellino – sottolinea – ma ha giocatori che hanno fatto Lega Pro e Serie D. Una società che parte dal basso con idee da ottimo club, una partita che dovremo affrontare con grande concentrazione. La nostra condizione e la difficoltà di fare gol? Noi impostiamo bene, poi abbiamo qualche difficoltà negli ultimi trenta metri. Credo che appena troveremo la giusta condizione fisica e la gamba, cambieranno tante cose in fase offensiva. Non parliamo di sistema di gioco o di schema, è un fattore mentale perché il gioco lo devi creare altrimenti rischi di prendere delle ripartenza pericolose. Il modo di pensare della squadra è tutto, sotto l’aspetto fisico siamo all’80 per cento ma se sai leggere la partita sei un passo avanti. Siamo quasi al top come forma, poi dobbiamo vedere se corriamo bene o meno”.
