Col Roccella in distinta gli under erano dieci: cinque 2000, due 1999 e tre 2001. In campo erano quattro all’inizio, poi sono diventati cinque. A parte il dato anagrafico colpisce la loro personalità
A Marsala l’aveva risolta Lucera, classe 2000. A Locri contro il Roccella ci si sono messi in due: Doda, 2000 anche lui, e Ambro, classe 1999. Sono under d’assalto quelli che si ritrova in squadra il Palermo. Al punto che l’allenatore rosanero Rosario Pergolizzi in Calabria non ha più badato all’obbligo di schierarne quattro, ma ne ha impiegati cinque sostituendo Santana proprio con Ambro, autore poi del gol che ha chiuso la partita sul 2-0.
Alla vigilia del campionato la novità della regola dei quattro under (uno nato nel 1999, due nel 2000 e uno nel 2001) veniva vista dai tifosi come una delle preoccupazioni per una squadra che deve ammazzare il campionato. Meglio tesserare giocatori esperti come Santana, pensavano, piuttosto che affidarsi a ragazzini. E invece proprio i baby rosanero sono quelli che in questo momento hanno dato il contributo più grosso al tris di vittorie di fila iniziali in campionato che per il Palermo mancava dal 2006 (anche se va detto che quello era un campionato di Serie A). A Marsala è stato il guizzo di Raimondo Lucera, lesto nel rubare palla e saltare avversari e pallone lanciato in campo dal raccattapalle, a decidere la partita in favore del Palermo; la domenica successiva contro il San Tommaso fra il primo e il terzo gol di Ricciardo a timbrare il cartellino davanti ai 17 mila del “Barbera” è stato Erdis Kraja, classe 2000; domenica a Locri prima ha sbloccato la situazione Massimiliano Doda e poi ha chiuso i giochi Danilo Ambro; e persino nella serie dei rigori che hanno deciso l’eliminazione dei rosanero dalla coppa Italia ad opera del Biancavilla fra i giocatori che hanno trasformato il proprio tiro c’era un under, il 2000 Manuel Peretti, mentre a sbagliare sono stati i più esperti Mauri e Crivello.
A Locri domenica in distinta gli under erano dieci: cinque 2000, due 1999 e tre 2001. In campo erano quattro all’inizio e poi sono diventati cinque, ma a parte il dato anagrafico colpisce la personalità dei giocatori scelti dal Palermo. Doda domenica ha avuto la lucidità di optare per il tiro sul palo lasciato scoperto dal portiere calabrese anziché mettere la palla in mezzo, sbloccando una partita che in quel momento viaggiava sul filo dell’equilibrio. Ambro appena subentrato a Santana ha avuto subito la possibilità di segnare rubando palla a centrocampo e vincendo due rimpalli prima di provare la conclusione in pallonetto sul portiere del Roccella Scuffia. E dopo aver segnato avrebbe potuto realizzare anche una doppietta se il suo tiro al termine della bella triangolazione in velocità con Langella, classe 2000 anche lui subentrato a Kraja, non fosse stato parato.
Non ha trovato il gol, ma ha portato a spasso i difensori del Roccella Mattia Felici, classe 2001, che si è presentato in ritiro con una doppietta al primo allenamento. In campionato lui è ancora all’asciutto e forse s’innamora un po’ troppo del pallone, ma strapparglielo dai piedi è davvero difficile. Chi forse sta tradendo le attese è il 2000 Andrea Rizzo Pinna. Lui, come Kraja, è campione d’Italia con l’Atalanta, e il salto dal campionato Primavera a quello dalla Serie D lo sta pagando in termini di continuità di rendimento. Nel breve precampionato del Palermo sembrava essersi conquistato il posto nel tridente offensivo di Pergolizzi, ma dall’amichevole contro il Geraci in poi ha fatto fatica. La sua qualità è evidente, ma lo stesso allenatore del Palermo gli chiede più continuità e maturità.
“Sarebbe troppo facile dire che mi aspettavo questo impatto da parte dei nostri under – ha detto Pergolizzi nel post partita in Calabria – i nostri sono giovani molto bravi, ma possono offrire prestazioni altalenanti. Se però i ragazzi si allenano bene per loro ci saranno più discese che salite”.
