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Palermo, Mirri: “Ho paura che l’azionariato popolare possa essere un flop”

Il presidente rosanero ne ha parlato in occasione della presentazione del Palermo Calcio a 5, club del quale è stato nominato presidente onorario. “Sarebbe la prima sconfitta della nostra società”

Paura che l’azionariato popolare possa essere un flop. Ecco quale sarebbe la prima sconfitta per il nuovo Palermo di Dario Mirri. Il presidente ne ha parlato ieri sera al Sanlorenzo Mercato nel corso della presentazione del Palermo Calcio a 5, squadra della quale è stato nominato presidente onorario. “Se non ci fosse la partecipazione sperata – ha detto Mirri – sarebbe un insuccesso, sarebbe la prima sconfitta della società, la sconfitta di un pezzo importante del progetto del nuovo Palermo. Se non ci sono tifosi e soggetti che vogliono partecipare allo sviluppo e al controllo della società vuol dire che non sono interessati al Palermo. Come quando ho detto che i veri tifosi erano cinquemila, anche qui estremizzando il concetto posso dire che se nessuno vuole partecipare al progetto è perché a nessuno interessa. Dopo tutto quello che abbiamo detto a quei padroni che gestivano le cose a loro piacimento, sembra che nessuno se ne voglia concretamente occupare. A parole o a scrivere sui social siamo tutti bravi: ora c’è un appuntamento concreto. Chi non lo fa entro fine ottobre secondo me dovrà farsi un esame di coscienza. Da questo punto di vista siamo ad un bivio: entro il 31 ottobre o si partecipa o non si partecipa, non ci sono alternative e per questo sono preoccupato”.

Mirri non ne fa una questione economica, ma di partecipazione. “Se uno degli obiettivi principali del progetto, ossia la partecipazione, non si realizza – continua – è una sconfitta. È come se ci togliessero punti in classifica. Spero di sbagliarmi come ho fatto per gli abbonamenti e per tante altre cose e che il 31 ottobre ci saranno tanti tifosi che vogliono partecipare nella maniera più forte possibile. Il sindaco ha aperto alla possibilità che la gente partecipi al capitale della società. Il 31 ottobre scadrà questo termine, poi non diciamo che non lo sapevamo, lo sappiamo dal 24 luglio che esiste la possibilità di partecipare. Non ci servono milioni di euro, non è questo lo scopo. Ci serve la partecipazione della gente. Quella ci consentirebbe di essere più forti. I soldi per portare il Palermo in B li abbiamo. Il Parma è andato in A in 3 anni, chissà che non ci arriviamo anche noi. Questi soldi serviranno per costruire il centro sportivo. E il centro sportivo noi lo faremo ugualmente. Se i tifosi vogliono partecipare lo possono fare, hanno ancora tempo per farlo”.

Nel corso della presentazione Mirri ha lanciato anche l’idea di una Polisportiva Palermo. “Mi piacerebbe – è l’idea del presidente del club rosanero – che le squadre di Palermo ai massimi livelli possibili possano essere associate in Polisportiva. Per condividiamo nome e colori. E magari anche il logo. Il tema è condivisione: i colori dello sport a Palermo sono rosanero, lo sono per il Palermo Calcio a cinque e mi piacerebbe che lo fossero per la pallavolo, per il basket e per la pallanuoto. Se facciamo una rete unica a partire dal calcio a 11 che è lo sport che numericamente aggrega più degli altri, si potrebbe sviluppare con il tempo, sempre con una propria indipendenza amministrativa per ogni realtà, una rete che basa tutto su maglia e colori. All’epoca mio zio Renzo Barbera costituì una Polisportiva, un’impresa molto onerosa e futuristica, guardate per esempio il Barcellona che già lo fa. Non è impossibile quello che fece mio zio 40 anni fa, oggi si può sviluppare un processo di crescita con una polisportiva virtuale. Chi fa merchandising o promuove le sue attività può farlo meglio se si relaziona con una base più ampia che mette insieme appassionati di sport diversi”.

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