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Palermo, dietro i titolarissimi c’è una squadra pronta a stupire

Contro il Messina mancavano uomini nei punti chiave e i rosanero allenati da Rosario Pergolizzi hanno dimostrato di avere ricambi all’altezza. I tecnico si gode le alternative e può dormire sereno

Nel giorno delle difficoltà il Palermo si scopre più forte. All’allenatore Rosario Pergolizzi domenica nella partita contro il Messina mancavano già due titolari in difesa, i centrali Edoardo Lancini e Roberto Crivello; alle loro, proprio alla fine del riscaldamento, si è aggiunta l’assenza di Giovanni Ricciardo, debilitato dall’influenza. Ma la squadra rosanero non si è persa d’animo e ha trovato nelle cosiddette seconde linee risorse non solo per la vittoria nel derby, ma anche per rilanciare la concorrenza interna allo spogliatoio rosanero in vista del prosieguo del campionato.

Se è vero che con i giocatori che hanno giocato di più in queste prime tredici giornate della Serie D il Palermo ha ottenuto undici vittorie, un pareggio e una sola sconfitta, lo è altrettanto il fatto che Pergolizzi per primo ha detto che il rischio di un rilassamento di un gruppo che aveva vinto dieci partite di fila poteva essere dietro l’angolo. Avere trovato giocatori in grado di tenere sulla corda i titolari, per altro in una partita importante come un derby che arrivava dopo due giornate di fila senza vittoria e senza segnare un gol, diventa benzina preziosa per arrivare in fondo al girone d’andata e affrontare i tre scontri diretti su quattro che mancano al giro di boa con Giugliano, Acireale e Troina con armi più affilate.

Già con il Savoia quando è stato costretto a schierarlo per la regola degli under e poi a Palmi, Pergolizzi aveva avuto la prova che il secondo portiere Mattia Fallani è all’altezza del primo Alberto Pelagotti. Domenica poi ha avuto la conferma che in mancanza della più che rodata coppia di centrali difensivi titolare, che aveva giocato insieme tutte e dodici le partite di campionato prima del derby, anche la coppia debuttante Manuel Peretti e Andrea Accardi è in grado di giocare dal primo minuto. Avere quattro potenziali titolari per due maglie è il sogno di tutti gli allenatori, Pergolizzi compreso.

Ora sarà più dura per Crivello e Lanciniha detto l’allenatore del Palermoperché vedere due ragazzi come Peretti e Accardi fare una prestazione del genere serve da stimolo per chi non ha giocato e sa che non ha il posto conservato. E serve anche per chi è sceso in campo che così sa che se si impegna al massimo può avere l’opportunità di giocare. Quando ci sono situazioni così un allenatore è decisamente più sereno“.

Anche a centrocampo le alternative non mancano. Se contro il Biancavilla, in coppa Italia a settembre, le seconde linee erano state rimandate, nelle ultime giornate i giocatori che sono entrati nelle rotazioni hanno mantenuto complessivamente alto il rendimento della squadra. Juan Alberto Mauri a Nola è sembrato funzionale alla causa, giocando sia da mezzala che come regista aggiunto a Malaury Martin. Erdis Kraja e Christian Langella si dividono il posto ormai dall’inizio della stagione in una sorta di staffetta programmata che garantisce rendimento e forze fresche, sia pur avendo caratteristiche diverse l’uno dall’altro, e l’impiego di Danilo Ambro, come contro il Messina, permette al Palermo di cambiare pelle semplicemente spostando lui: da trequartista ad attaccante aggiunto, fino a centrocampista recupera palloni.

In attacco con l’assenza di Ferdinando Sforzini e Giovanni Ricciardo, domenica Pergolizzi ha iniziato la partita giocando senza una prima punta di ruolo con Mario Santana, Mattia Felici e Kraja a muoversi senza dare punti di riferimento. Poi, quando se l’è sentita, Ricciardo ha dato il suo contributo nei minuti finali. E quando sconterà anche il terzo turno di squalifica dopo Giugliano, c’è sempre Luca Ficarrotta che potrà dare il suo aiuto.

“Questa è una squadra che lotta compatta – ha sottolineato Pergolizzi – I singoli possono fare la differenza, ma in un gruppo compatto se tutti fanno il loro dovere non capisci se è più merito di uno o dell’altro, noti solo il risultato finale. L’ho detto e lo ripeto: non so quando, se prima o dopo, ma questa squadra vincerà il campionato. Deve solo tenere i piedi per terra e pensare ad affrontare un avversario alla volta”.

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