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Palermo a secco e fischiato. Col Troina finisce 0-0 con due rigori sbagliati

Al “Barbera” per l’ultima partita del 2019 i rosanero non vincono nonostante una formazione a trazione anteriore e le due conclusioni dal dischetto respinte dal portiere Calandra

Finisce incredibilmente 0-0 l’ultima partita dell’anno per il Palermo al “Barbera” contro il Troina, con i rosanero che sbagliano due calci di rigore. Dagli undici metri prima Ricciardo, poi Sforzini si vedono respingere le conclusioni dal portiere Calandra. La squadra di Rosario Pergolizzi, schierata con un assetto particolarmente offensivo che si è rivelato decisamente poco concreto, fischiata a fine partita.

Rosario Pergolizzi sceglie un Palermo a trazione anteriore per l’ultima partita del 2019, anno iniziato in Serie B e finito in testa alla classifica di Serie D. A dare manforte al tridente con Ficarrotta, Ricciardo e Felici a centrocampo c’è il più offensivo Kraja preferito a Langella. Con la mezzala destra in mezzo Martin in cabina di regia e Martinelli; in difesa davanti al portiere Pelagotti ci sono Doda, Lancini, Crivello e Vaccaro. Debutta al “Barbera” la maglia rosa tanto attesa dai tifosi che però non riempiono il “Barbera” nemmeno per l’ultima partita del girone d’andata: solo 3.999 biglietti staccati, peggior dato per il campionato (14.455 il dato complessivo) in questa stagione.

I timori della vigilia di Pergolizzi si confermano e il Troina si dimostra squadra compatta che si difende e riparte in contropiede. Come al tredicesimo quando Fernandez prova a sorprendere Pelagotti con un pallonetto, ma la sfera termina di poco fuori. Il Palermo non forza le giocate e cerca di fare girare la palla tentando di verticalizzare appena può. Il primo tiro in porta è di marca rosanero con Martin al quattordicesimo, la sua conclusione impegna il portiere Calandra che respinge a pugni chiusi. La ricerca del gioco potrebbe dare i suoi frutti al ventiquattresimo quando Doda salta due volta Sabba, finendo per terra in entrambe le circostanze, ma sulla seconda l’arbitro Gabriele Restaldo ravvede un fallo e fischia il rigore. Dagli undici metri si presenta Ricciardo che però sbaglia: il numero nove rosanero calcia forte e centrale, il portiere resta fermo sulla linea e respinge. A una decina di minuti dalla fine del primo tempo Ficarrotta, ben servito da un lancio di una quarantina di metri di Crivello, avrebbe la palla perfetta per sbloccare la situazione, ma l’attaccante dopo avere addomesticato il pallone e saltato il portiere ospite calcia sopra la traversa.

La trama della partita nel secondo tempo è la stessa, con il Palermo che manovra alla ricerca degli spazi giusti, ma con meno lucidità della prima frazione di gioco, e il Troina che prova a pungere. Anche nella seconda metà della partita il primo tiro è rosanero con Martinelli in spaccata che si vede respingere la conclusione da Calandra. Poi ci prova anche Ficarrotta prima che su uno svarione di Crivello si faccia vedere anche Bamba con Pelagotti attento. Nel secondo tempo le occasioni sono decisamente più numerose rispetto al primo, ma la situazione non si sblocca. Al ventiquattresimo Pergolizzi inserisce Rizzo Pinna per Kraja e cambia di fascia Felici e Ficarrotta. Poco dopo la mezzora la palla buona capita sui piedi di Felici che a tu per tu con il portiere del Troina si vede chiudere lo specchio e non ottiene più di un calcio d’angolo. Pergolizzi si gioca il tutto per tutto sostituendo Ficarrotta, nel frattempo ammonito per simulazione, con Sforzini. L’attaccante potrebbe diventare il grande protagonista della partita proprio allo scadere quando Felici si conquista il secondo calcio di rigore della partita. Dal dischetto si presenta proprio Sforzini al rientro dopo la frattura alla gamba, ma Calandra diventa il vero protagonista del “Barbera” parando anche il secondo tiro dagli undici metri. Finisce 0-0 e il nuovo Palermo per la prima volta conosce l’onta dei fischi del suo pubblico. Nemmeno la chiamata dello speaker dello stadio all’applauso riesce a spezzare la disapprovazione dei tifosi che speravano in un risultato diverso.

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