Bene vittorie, difesa e rendimento lontano da casa. Va peggiorando l’attacco e il numero di giocatori a segno con la maglia rosanero: dopo il Corigliano la squadra di Pergolizzi si è inceppata
C’è un bilancio freddo fatto di numeri e uno di sensazioni e percezioni. Il Palermo che ha chiuso il girone d’andata in testa alla classifica si è laureato campione d’inverno con due giornate d’anticipo, è la squadra che ha vinto più partite, quella che ha subito meno reti, quella che in trasferta su otto partite ne ha vinte sette e ne ha pareggiata una subendo un solo gol su autorete.
Al netto della striscia iniziale da record di dieci vittorie di fila, però, la percezione del cammino rosanero è decisamente diversa rispetto a quanto dicono i numeri: il Savoia ha perso meno partite del Palermo, ha recuperato dieci dei tredici punti di ritardo che aveva accumulato sulla capolista e si ripresenterà ai nastri di partenza del girone di ritorno sapendo che se farà lo stesso cammino dei rosanero, vincendo lo scontro diretto in casa, sarà al primo posto. Questo perché l’altro elemento che evidenziano i numeri è che il campionato se lo giocheranno Palermo e Savoia.
Il massimo vantaggio accumulato dal Palermo sul secondo posto è stato di nove punti, ora ridotto a tre. Un andamento dovuto al fatto che i rosanero hanno iniziato a segnare con il contagocce dopo l’abbuffata di reti fatta con il 6-0 al Corigliano. Il migliore attacco del torneo è del Messina con 30 gol, segue quello rosanero con 29 reti come l’Acireale; terzo il Savoia con 27 gol fatti. Dopo la goleada al Corigliano, Ricciardo e compagni hanno iniziato a razionare i gol: per due volte non sono riusciti a segnare, poi complessivamente nelle ultime sette partite hanno realizzato solo quattro reti dopo che nelle prime dieci avevano esultato per venticinque volte.
La cooperativa del gol, con dodici giocatori a segno, ha chiuso le assunzioni e nessuno è più riuscito a iscriversi all’elenco dei marcatori che è comandato da Ricciardo con nove gol e due rigori sbagliati, seguito da Santana a quattro reti, Felici e Kraja a tre, Lancini, Ficarrotta e Sforzini (un rigore sbagliato) a due, Martinelli, Martin, Doda, Ambro e Lucera a uno.
I tifosi chiedono a gran voce rinforzi sul mercato: Pergolizzi ha una rosa di ventisette calciatori, ma ne ha impiegati ventitré, Santana e Corsino li ha persi per lungo tempo e dei ventuno che rimangono, venti senza il terzo portiere, solamente in quindici hanno messo insieme almeno dieci presenze. E in nove hanno giocato almeno quindici delle diciassette partite di campionato. Potrebbe significare che nel gruppo assemblato in due settimane prima dell’inizio del campionato non tutti si sono rivelati all’altezza dei titolari. I soli a non vedere il campo in campionato sono stati i difensori Lorenzo Bechini, Bubacarr Marong e Luigi Mendola più il terzo portiere Gabriele Corallo. Il fatto che nessuno abbia giocato tutte le partite del girone d’andata potrebbe significare che lo staff tecnico ha avuto modo di provare tutte le soluzioni possibili. Chi ha giocato lo ha meritato, chi non lo ha fatto al netto degli infortuni non è riuscito a fare altrettanto.
