I tifosi rosanero si rivolgono a contestatori, commentatori e quanti rischiano di fare troppa pressione “su giocatori che non sono i calciatori di un tempo che guadagnavano fior di quattrini”
“Il 12esimo in campo! Non ci sarebbe altro da aggiungere per descrivere cosa dovrebbe essere un vero tifoso; sostenere, incoraggiare, fare tifo incessante al fine di creare un un’atmosfera magica fuori e dentro il prato verde, dovrebbe essere la missione di chi si definisce tale”. Inizia così un appello dei tifosi rosanero della Curva Nord 12 su Facebook per richiamare all’ordine quanti, a loro dire, contestano gratuitamente senza sostenere i giocatori in campo.
“Ne abbiamo passate tante – dicono gli ultrà – ma non per questo a farne le spese devono essere questi ragazzi che di certo non sono i calciatori che negli anni passati guadagnavano fior di quattrini ma che come loro vivono oggi le pressioni di una grande piazza come la nostra. In questo momento non serve mettere pressione, non serve deprimere, non possiamo permetterci di alimentare paure, al contrario dovremmo sfruttare l’energia che la nostra piazza è in grado di trasmettere per aiutare, gasare, esaltare le doti che comunque questo gruppo ha dimostrato di avere. Il web e i social danno voce soprattutto agli scontenti, ai paurosi e agli insicuri, che crocifiggono squadra, allenatore e società per qualsiasi cosa senza poi muovere mai il culo dal divano. Sempre i soliti noti quando c’è da agire o di confrontarsi con chi di dovere fanno parlare i fatti al cospetto dei post su Facebook. Parte della stampa sguazza quando c’è da criticare e alimentare clima di tensione, non comprendendo che in certi momenti l’atteggiamento dovrebbe essere diverso”.
“Nelle nostre intenzioni – continuano gli ultrà – c’è la volontà di ribaltare questa vena pessimista che aleggia sulla nostra squadra e sui nostri ragazzi ad ogni minimo errore, questo non significa che non vediamo o non sentiamo, e diremo faccia a faccia quali secondo noi sono le cose da migliorare, con lo scopo di tramutare tutta questa negatività in rabbia e in voglia di riscatto la stessa che arde in noi e che deve essere il fuoco interiore di ogni singolo calciatore che ha il pressante compito di portarci via da questa categoria!”.
