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Con un gol all’esordio in casa Floriano si è preso il Palermo

L’attaccante al debutto nel suo nuovo stadio dopo la prima in Campania ha convinto tutti con giocate, spunti e soprattutto con il gol vittoria che ha permesso ai rosanero di allungare sul Savoia

Un po’ lo aveva previsto e un po’ lo sognava. Roberto Floriano ha impiegato pochi minuti per conquistare il “Barbera”. Dopo l’esordio sul campo stretto e in erba sintetica di Pratola Serra contro il San Tommaso, domenica con spunti, giocate, rapidità e soprattutto il gol decisivo contro il Roccella su calcio di rigore, ha messo in mostra tutto il suo campionario sul campo vero del “Barbera”. Modo di esultare compreso, con quel segno del binocolo nato ai tempi del Foggia e fatto vedere tante volte a Bari l’anno scorso.

Mi aspetto un debutto in casa bellissimo – aveva detto Floriano a inizio della settimana scorsa – e magari riuscire a trascinare il pubblico del Barbera”. Detto, fatto: in dieci minuti ha servito un assist a Ricciardo e messo una palla in mezzo che per poco Kraja non riusciva a girare in porta. E se non avesse angolato troppo avrebbe esultato già dopo una ventina di minuti del primo tempo: un gol che avrebbe dato ragione all’ex centrocampista rosanero, e suo ex compagno di squadra l’anno scorso a Bari, Francesco Bolzoni, secondo il quale con Floriano in campo si parte sempre 1-0.

Italiano di Germania, visto che è nato a Albstadt la vigilia di ferragosto del 1986 da genitori emigrati, Floriano ha giocato a calcio in tutte le parti d’Italia e anche oltre confine: ha sangue salentino per parte di padre e campano per i nonni di Scampitella, in provincia di Avellino. E proprio nell’Avellinese ha indossato per la prima volta la maglia rosanero, solo uno dei tanti incroci che il destino si diverte a disegnare sulla carriera di Floriano. I primi passi in campo in Lombardia, nelle giovanili dell’Inter, mentre il Palermo si affacciava in A, a San Siro, dopo 32 anni. L’esperienza in Bulgaria al Botev Vratsa, prima che Roberto De Zerbi, prima ancora di passare dalla panchina del Palermo, lo volesse al Foggia dopo 36 gol fra Mantova, Barletta, Pisa e Pistoiese. E proprio un gol con la maglia del Foggia ha forse determinato un effetto farfalla per cui oggi indossa la maglia rosanero in Serie D. All’ultimo minuto dell’ultima giornata del campionato di B del 2018, infatti, segnò la rete del 2-2 sul campo del Frosinone che vide sfumare la promozione diretta in A e si ritrovò sulla strada del Palermo nella famosa finale infinita per ricorsi e carte bollate. I rosanero rimasero in B aprendo una crisi conclusa dopo una lunga agonia solo con il fallimento.

Ora il Palermo si è affidato a lui per ritornare fra i professionisti. Del resto l’operazione gli è già riuscita l’anno scorso a Bari con 13 gol e una promozione. “Avevo varie richieste da altri club di C – ha detto il giorno della sua presentazione – qualcosa fra i professionisti avrei trovato. Ma il Palermo mi aveva affascinato dall’inizio della stagione, lo seguivo per curiosità. Una piazza così grande quando si trova invischiata in queste situazioni desta sempre attenzioni. Quando mi hanno chiamato ho dato subito la mia disponibilità”.

Alberto Pelagotti lo ha presentato come un dribblomane in grado di divertire i tifosi, Massimo Morgia gli ha detto che Palermo vale una A, Franco Brienza e Pasquale Sensibile hanno impiegato pochissimo a ingolosirlo e Christian Langella, con lui a Bari l’anno scorso, ha garantito per i suoi nuovi compagni “Vieni, mi ha detto – racconta Floriano – ci divertiremo”.

Lui, intanto, ha già iniziato a fare divertire i tifosi con accelerazioni come quella che gli ha permesso di procurarsi il rigore che ha trasformato e a mostrare la sua esultanza con pollice e indice a mo’ di binocolo. “I gol mi piace farli – ha detto – ma non contarli, non so quanti ne farò. Non mi do mai un numero. Quest’esultanza è nata per caso a Foggia, poi mio fratello mi ha chiesto di ripeterla e alla gente è piaciuta: significa ‘hai visto che gol?'”.

La sua prima rete con il Palermo l’ha dedicata alla sua compagna Stefania e sua figlia Sofia, amori che porta non solo nel cuore, ma anche sulla pelle: sulla gamba ha un tatuaggio con una bimba che tiene un palloncino rosso e la scritta Sofia. Fra una decina di giorni entrambe non saranno più solo nel cuore e sulla pelle, ma anche accanto a lui nella nuova casa di Palermo.

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