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Il Palermo tira più in Serie D che in B. E fuori casa per gli altri è sempre festa

Già superati gli spettatori complessivi sia della scorsa stagione che di quella precedente ancora nel campionato cadetto e anche il dato dell’ultimo torneo di A è a un passo dall’essere raggiunto

Quasi duecentomila spettatori dall’inizio dell’anno, abbonati compresi. Con un dato relativo ai soli biglietti staccati di 67.995 tagliandi. È il termometro della passione rosanero che torna a crescere dopo una fase di calo legata probabilmente al momento poco positivo che ha attraversato il Palermo sul finire del 2019. Difficile dire con precisione quanto abbia portato nelle casse rosanero la presenza dei suoi tifosi: la domenica, infatti, un dato ufficiale dell’incasso non viene fornito insieme a quello delle presenze sugli spalti. Però per rendere l’idea di quanto abbia fruttato la passione dei tifosi alle casse della nuova società si può ipotizzare una media fra il prezzo dei biglietti nei vari settori e le dodici partite disputate al “Barbera” fino a questo momento. Il costo dei tagliandi va da 5 euro per le curve a 70 euro per la tribuna autorità. Ma va tenuto conto anche del fatto che ci sono i biglietti a prezzo ridotto per gli under 18 che costano da 2 a 30 euro per gli stessi settori. Ogni partita la media di possessori di biglietto è di circa 5.600 persone: in proporzione si staccano più tagliandi per le curve, meno per gradinata e tribuna. Agli appassionati di matematica il conto in termini di euro.

Il dato è tornato a crescere domenica scorsa in occasione di Palermo-Messina, partita che ha fatto registrare 16.998 presenti, 10.446 abbonati compresi. Numeri che sono al quarto posto nella classifica degli spettatori paganti al “Barbera” nel corso di questo campionato dietro al record di 9.280 tagliandi emessi per Palermo-Licata, ai 7.621 fatti registrare per l’esordio in casa in D contro il San Tommaso e ai 6.603 di Palermo-Savoia.

Se il cassiere di viale del Fante non può fare chissà quali salti di gioia per l’incasso. La statistica dà soddisfazione ai dirigenti del nuovo Palermo. Già a metà stagione i rosanero hanno superato il numero complessivo degli spettatori presenti nelle ultime due stagioni. Negli ultimi due campionati di serie B, infatti, il Palermo aveva messo insieme 169.077 spettatori l’anno scorso e 178.484 due stagioni fa. Per trovare un dato migliore a quello già raggiunto oggi a cinque partite casalinghe dalla fine del campionato bisogna risalire all’ultimo campionato di serie A: in quel campionato, concluso poi con la retrocessione, a fine stagione gli spettatori passati dai tornelli di viale del Fante furono 250.876. Numeri che sono impreziositi dal numero di partite giocate in casa: 18 nella stagione scorsa, 21 due stagioni fa e 19 in A. In questa stagione il Palermo, invece, di partite ne ha disputate 12 e chiuderà la stagione con 17 partite fra le mura amiche.

A trarre giovamento dagli incassi dei rosanero sono anche le società sportive che passano dal “Barbera” alle quali spetta una percentuale dei proventi al botteghino. Ovvio che i numeri che fa il Palermo in casa sono irripetibili per le squadre che ospitano i rosanero. Ogni club, però, quando arriva il club presieduto da Dario Mirri istituisce giornate speciali: domenica, per esempio, la Cittanovese ha istituito la giornata giallorossa sospendendo per una giornata la validità degli abbonamenti, annullando l’emissione dei biglietti omaggio e scegliendo di non rilasciare accrediti agli sponsor. Chi vuole vedere Cittanovese-Palermo allo stadio “Morreale-Proto” di Cittanova, insomma, deve pagare, eccezion fatta per gli accrediti stampa. Stessa iniziativa era stata presa dal Marina di Ragusa e in tutte le altre trasferte dei rosanero. A Roccella Ionica fecero altrettanto e furono costretti a cambiare stadio chiedendo ospitalità alla vicina Locri per accontentare tutte le richieste dei tifosi che hanno poi preso posto sugli spalti.

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