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Il Palermo scopre il suo nuovo attaccante. Ecco Lucca, gigante buono subito in gol

La punta, originaria di Moncalieri, è un classe 2000. L’anno scorso era in forza al Brescia. C’è chi lo ha paragonato a Luca Toni, ma il suo idolo è Zlatan Ibrahimovic

Il suo idolo è Zlatan Ibrahimovic, sogna un gol in rovesciata, ma la sua prima rete in rosanero è stata con un tap-in sotto porta. Lorenzo Lucca si è presentato con il gol all’esordio con la maglia del Palermo, realizzando la rete della sicurezza nella partita vinta 2-0 contro il Biancavilla.

L’allenatore Rosario Pergolizzi, alla vigilia della partita, aveva lasciato intendere che l’ultimo acquisto rosanero avrebbe avuto qualche possibilità, sottolineando che già da qualche seduta di allenamento l’attaccante scalpitava per avere la sua occasione. E sedici giorni dopo avere messo piede per la prima volta a Palermo si è tolto la soddisfazione di esultare proprio sotto la curva nord.

Nessun vincitore crede al caso” è stata la frase scritta da Lucca sui social. Una frase che ha spiegato a chi gliene ha chiesto il significato dicendo che “non è un caso tutto quello che succede quando si lavora duramente durante gli allenamenti”. “Bravo pennellò“, gli ha risposto Andrea Accardi prendendo simpaticamente in giro il suo nuovo compagno per la sua statura. Del resto i suoi due metri di altezza non passano inosservati. Due domeniche fa, quando si è presentato per la prima volta fra i convocati a Cittanova, vederlo camminare accanto ad Andrea Silipo, che di statura tocca il metro e settanta, faceva un certo effetto. E invece appena sette giorni dopo proprio la strana coppia ha regalato tre punti pesantissimi al Palermo.

I rosanero lo hanno messo sotto contratto a titolo definitivo dopo che il Torino ha deciso di svincolarlo a gennaio. E pensare che questa estate Walter Mazzarri aveva scelto di trattenerlo in granata pensando che potesse essere utile alla causa. La scelta dell’ex allenatore del Toro di fatto gli ha negato la possibilità di essere riscattato dal Brescia dopo la stagione brillante con la Primavera trascorsa allenandosi anche con la prima squadra di Eugenio Corini. Proprio a Brescia lo hanno paragonato a Luca Toni e ai più attenti il gol che ha realizzato domenica scorsa ha ricordato proprio quello realizzato dallo stesso Toni al “Barbera” contro la Roma.

Lucca, nato a Moncalieri a settembre del 2000, ha già calcato i campi di serie C debuttando in prima squadra con la maglia del Vicenza due stagioni fa. Tre presenze, per la verità per un totale di poco più di mezzora, che gli hanno però fatto capire cosa significa provare a destreggiarsi fra difensori scafati che in C non vanno tanto per il sottile. Il Vicenza, che lo aveva ingaggiato dall’Atletico Torino, è stato il suo trampolino di lancio proprio verso il Torino che nella stagione scorsa lo ha prestato al Brescia: 16 gol e un assist in 18 partite è stato il suo rendimento con le rondinelle. “Il mio obiettivo a Brescia era esordire in prima squadra – ha detto in una recente intervista a Trm – ci sono andato vicino, Corini mi aveva convocato, ma poi è stato costretto a sostituire un giocatore infortunato. Mi è rimasto il desiderio di esordire in A, magari ci riuscirò con la maglia del Palermo”.

A chi gli ha chiesto di descrivere le sue caratteristiche, Lucca ha risposto che gli piace andarsi a prendere la palla fra le linee e, manco a dirlo, fare gol. L’altezza lo agevola nel gioco aereo anche se “il gol che mi piacerebbe fare è in rovesciata”. Per la sua prima rete in maglia rosanero, invece, gli è capitata l’occasione più semplice che un attaccante possa procurarsi: tutto solo davanti alla porta.

Il Palermo lo aveva già cercato questa estate, ma lo svincolo dal Torino è arrivato solamente una ventina di giorni fa. Lui, nonostante l’età, sembra già un giocatore d’esperienza. “Non sono uno che si fa prendere dall’ansia – ha detto – Mi piace far gol ma anche dare assist ai mie compagni”.

Parte delle sue parole trovano riscontro proprio in quanto ha fatto vedere domenica al suo ingresso in campo: spirito d’iniziativa e spallate agli avversari. Poi dopo il gol per due volte si è trovato davanti al portiere con un compagno meglio piazzato e in entrambe più che il piacere dell’assist ha provato a soddisfare la sua voglia di gol. Ma i rimproveri di Silipo e Langella gli avranno già fatto capire quale sarebbe stata la scelta migliore.

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