Dalle partite a carte con Zeman ai tanti aneddoti che lo hanno riguardato, non c’è giocatore che non si sia affezionato al tuttofare della società di viale del Fante sia nel vecchio che nel nuovo club
Il Palermo piange la morte del suo storico dirigente accompagnatore e custode di tanti aneddoti rosanero Franco Marchione. È rimasto vicino al suo Palermo finché ha potuto, dopo avere lottato con tutto se stesso contro una malattia che alla fine ha prevalso. Fu lui a dare il soprannome a Paulo Dybala di “Picciriddu”. “Il presidente Dario Mirri, l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola e l’intera famiglia rosanero – è il messaggio del club rosanero che ha dato la notizia – piangono la scomparsa del grande amico Franco Marchione, storico collaboratore e tifosissimo del Palermo”.
Marchione è sempre stato un punto di riferimento del club, svolgendo tantissimi ruoli per la società, da dirigente accompagnatore fino a factotum di fiducia di giocatori e direttori sportivi. Dalle partite a carte con Zeman, suo vero amico, fino alle imprese per recuperare il passaporto di Cavani in occasione di trasferte europee dei rosanero. Sono tantissimi gli aneddoti che lo vedono protagonista. “A Zeman compravo vagoni di sigarette – raccontò una volta – Fumava MS una dopo l’altra. Giocavamo a carte con pochi soldi, vincevo sempre io e lui non mi pagava mai. Zeman era bravo ma tirchio. Ero a Trigoria, lui allenava la Roma. Prendemmo un caffè e quando vidi che metteva le mani in tasca mi feci avanti: Zdenko che fai? E lui: ‘No, sto prendendo le sigarette, il caffè lo paghi tu'”.
A Cavani ha permesso di scendere in campo quella volta che l’uruguaiano dimenticò i documenti. “La squadra era all’aeroporto – è un altro aneddoto di Marchione – aveva dimenticato il passaporto a casa e non avevamo le chiavi. D’accordo con lui sono andato a casa sua, ho sfondato la porta, ho preso il passaporto e gli ho permesso di scendere in campo”. Anche nel nuovo Palermo Marchione aveva già conquistato la stima di tutti. Martin a Natale lo ha ringraziato dalle pagine di Repubblica: “È stato una guida – le parole del francese – un uomo importante per me, Ricciardo, Lancini e Martinelli: una splendida persona”.