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Palermo, Pomini: “Mirri ha dimostrato di avere a cuore la maglia rosanero”

L’ex portiere del vecchio club di viale del Fante ha detto la sua sul presidente, sul periodo delicato che con i suoi ex compagni ha attraversato nella stagione scorsa e sul legame con la città

“Mirri fece un intervento economico abbastanza importante anche l’anno scorso, acquisendo la concessione quadriennale di parte dei diritti della gestione pubblicitaria del club e consentendo di pagare gli stipendi ai tesserati evitando la penalizzazione in classifica quando c’ero io. L’impressione è sempre stata quella di una persona che ha fortemente a cuore, veramente, le sorti della squadra della propria città e che vuole rilanciare quello che rappresenta il Palermo per tutta Italia”. Così l’ex portiere del Palermo Alberto Pomini ai microfoni di Mediagol ha detto la sua sul nuovo Palermo di Dario Mirri.

Forse la visibilità che ti conferisce calcio è la maggiore di tutte – continua Pomini – Quindi, sicuramente, Mirri ha mostrato e mostra tuttora grande passione. Poi penso abbia trovato in Tony Di Piazza un partner economico importante. Il progetto ritengo abbia tutte le basi necessarie per partire alla grande. Mi auguro che il Palermo possa tornare nel calcio che conta perché la città e la sua gente meritano ben altro. Dopo le delusioni degli ultimi anni, bisogna ridare entusiasmo al pubblico rosanero”.

A proposito di delusioni, Pomini ripercorre le tappe della stagione scorsa. “La situazione economica  precaria e quella societaria, estremamente turbolenta, si trascinava già dal mese di novembre – è il ricordo del portiere – dalla famosa cessione delle quote ad un gruppo di inglesi. Penso che questa atmosfera di incertezza e profonda instabilità societaria sia stata magari non decisiva ma  ha inciso pesantemente sulle vicissitudini di campo e sui risultati della squadra. A prescindere dal fatto che durante la stagione si è cercato di mettere in secondo piano l’aspetto finanziario, ma quel tipo di andazzo controverso, alla lunga, ti stanca mentalmente. Gli ultimi mesi con la retrocessione a tavolino, poi commutata in punti di penalizzazione da scontare nella stagione successiva, e la mancanza di punti di riferimento tangibili hanno costituito un dramma sportivo per tutti. Noi giocatori siamo stati i più fortunati perché ci siamo trovati comunque a ritagliarci il nostro spazio e proseguire la nostra carriera in un’altra realtà. Io sono in contatto con le tante persone che lavoravano a Palermo nella vecchia proprietà, so che è una situazione non semplice e pesante per tutti”. 

Pomini parla anche della città. “A livello umano – dice Pomini – ricordo tante persone meravigliose con le quali mantengo legami di stima e affetto, non l’ho mai nascosto. Purtroppo è andata come non doveva andare. I due anni a Palermo sono stati quelli più intensi della mia carriera, sicuramente. Mi scende una la lacrima a pensarci! Le due stagioni nel capoluogo siciliano le porterò sempre nel mio cuore. Chi mi conosce lo sa. Inutile nasconderlo”.

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