Il centrocampista rimase in campo nell’ultima giornata del 2002-03 nonostante la rottura della caviglia. E l’anno dopo i rosa gli rescissero il contratto
Era arrivato a Palermo per conquistare subito la A. Finì con la promozione in massima serie, ma un anno dopo e senza aver mai giocato per via di un brutto infortunio e della rescissione unitaleterale del contratto da parte dei rosa.
E’ l’incredibile storia di Antonino Asta, il centrocampista alcamese nato il 17 novembre 1970 e che oggi compie 50 anni. Messosi in luce al Monza, è al Torino che si impone, divenendo un simbolo dei granata. Poi, quando Zamparini trasferisce il Venezia a Palermo, lui accetta la proposta del vulcanico presidente e ritorna in Sicilia. E’ il 2002-03 ed il Palermo lotta per la promozione. Asta parte male perché in ritardo di preparazione, mentre poi diventa indispensabile ed all’ultima partita va in scena una sorta di spareggio con il Lecce. I rosa vanno sotto e l’allenatore effettua tutti i cambi. Poi Asta si infortuna, ma deve restare in campo pur seriamente infortunato. Finisce 3-0 per il Lecce che va in A, mentre il Palermo si lecca le ferite.
Per lui la diagnosi è rottura dell’astragalo della caviglia destra, con il recupero che diventa un calvario. Così il Palermo gli recapita a casa la rescissione unilaterale del contratto a causa dell’inattività. Segue una causa con i rosa, ma di fatto la sua carriera termina così, anche se per le statistiche, in quel torneo 2003-04 ootterrà ugualmente la promozione in A con il Palermo, pur non giocando mai.