E’ la metafora scelta dal Giornale di Sicilia per raccontare la sconfitta rimediata mercoledì pomeriggio dai rosanero contro i corallini
Fine della corsa. Il filotto positivo del Palermo, reduce da cinque gare senza sconfitta e ea tre vittorie di fila, sìinterrompe quando le lancette dell’arbitro hanno iniziato il penultimo giro, al quinto minuto di recupero.
E’ in questo modo che il Giornale di Sicilia racconta il ko incassato dai rosanero contro la Turris nel recupero della sesta giornata del campionato di serie C. Un ko che brucia, perché se è vero che il Palermo ha giocato quasi sempre nella metà campo avversaria, è anche vero che la squadra di Boscaglia ha avuto grandi difficoltà nel costruire azioni pericolose.
“Sull’ennesimo corner i rosa si sono gettati tutti in avanti in cerca del gol della vittoria, lasciando a difendere sul possibile contropiede Martin (che non è una scheggia) e Odjer (il più stanco, nonché ammonito). Sulla ripartenza della Turris Pandolfi ha preso il tempo ai due centrocampisti rosa, si è incuneato tra loro, è entrato in area da sinistra ed ha battuto Pelagotti con un perfetto diagonale”.
“Un epilogo così non era immaginabile per come era andata la partita e al di là del destino cinico e baro, il Palermo dovrà trovare una risposta ai perché di una sconfitta che non ridimensiona il valore complessivo della squadra, ma che pesa sulla coscienza di più di un calciatore rosanero. Perché non bastano tre vittorie di misura per smarrire il sendo della realtà. Certe volte l’emergenza serve a dare le giuste motivazioni”.