Il centrocampista rosanero, tra i titolarissimi di Boscaglia, torna sul campionato e sull’episodio che lo ha visto protagonista con l’attaccante del Bari: “Insoddisfatto dal girone d’andata”
Moses Odjer è sicuramente uno dei giocatori più apprezzati dai tifosi del Palermo oltre che uno dei perni fondamentali del centrocampo di Roberto Boscaglia.
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Quasi sempre titolare, il centrocampista rosanero è stato intervistato dall’edizione odierna di la Repubblica.
Di seguito le sue dichiarazioni:
«Non è una frase fatta, la C è veramente un campionato difficile e imprevedibile. Non esistono squadre cuscinetto: basti pensare alla Cavese che ha disputato una buona partita nonostante la classifica che ha. Mi sono adattato nell’unico modo che conosco: con il lavoro duro di tutti i giorni, senza mai guardare il nome della squadra o del calciatore avversario , ma rispettando tutti e lottando su ogni pallone».
Moses Odjer non è un giocatore che ha molta affinità con il gol, ma con il Palermo ci è andato molto vicino:
«Il gol non è mai stata la mia priorità, l’unica cosa che mi interessa è la vittoria della squadra. In allenamento provo spesso il tiro e in partita, quando c’è lo spazio e la possibilità non mi tiro indietro. Certo, è normale che un gol, il primo con questa maglia, mi farebbe piacere. Lo aspetto, ma senza ansia. Lo immagino così: una bella botta sotto l’incrocio, per la felicità nostra e dei nostri tifosi».
Odjer ha voluto chiarire anche l’episodio che lo ha visto protagonista contro il Bari:
«Ho avuto la netta sensazione che Antenucci avesse pronunciato un’offesa razzista. Lui invece ha ammesso di avermi offeso, ma ha negato di avere pronunciato quello che io credevo di aver sentito. Dopo la partita mi ha mandato un messaggio per giurarmi di non avere detto nulla di razzista. Per me il discorso si è chiuso lì. Purtroppo il razzismo è ancora d’attualità, sembra assurdo che una persona possa essere giudicata per il colore della propria pelle. A volte il razzismo che fa più male è quello silenzioso, fatto di sguardi, teste basse e indifferenza, ma bisogna essere forti. A mio figlio Thomas insegnerò a giudicare le persone dagli occhi, perché dicono sempre la verità. E non dal colore della pelle».
In merito alle potenzialità del Palermo, il centrocampista rosanero ha così parlato:
«È giusto fare autocritica. Ognuno di noi deve fare un esame di coscienza ed essere consapevole che il girone di andata non è stato soddisfacente: la classifica è evidente. Evidentemente non abbiamo reso al massimo. Il campionato è lungo, non serve fare proclami. Oggi ogni nostra energia deve essere destinata alla Virtus Francavilla. Siamo un grande gruppo, guidato da un grande capitano come Santana e sostenuti da una società seria che non ci fa mancare nulla».
Infine, cos’è il calcio per Moses Odjer?
«Metà della mia vita. L’altra metà è la famiglia. Grazie al calcio ho realizzato i miei sogni da bambino e ho dato un po’ di serenità ai miei cari. Ringrazio Dio per avermi dato questa possibilità: penso a questo ogni giorno della mia vita»