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Palermo, Mirri: «Parlare di fallimento sportivo è prematuro, C difficile»

Obiettivi, critiche, Di Piazza: il presidente rosanero risponde a giornalisti e tifosi durante “la partita sul 13” in onda su TRM. Gli errori commessi, l’andamento della squadra, ma anche il futuro

Intervenuto in occasione de “la partita sul 13” in onda su TRM, il Presidente del Palermo Dario Mirri ha così parlato del campionato giocato finora:

«Discutere di fallimento sportivo dopo 18 partite è prematuro, soprattutto alla luce del campionato di Serie C che è molto difficile. Abbiamo visto un gioco gradevole e in Serie D ho visto partite peggiori. Boscaglia riesce ad esprimere un gioco con questa squadra, ma non arrivano i gol. Delusione sì, ma non fallimento sportivo».

PALERMO, MIRRI: “COMMESSI DEGLI ERRORI, CAMBIARE ALLENATORE NON E’ SOLUZIONE”

Sul calciomercato e sulle risorse:

«Lunedì abbiamo fatto un consiglio di amministrazione. Di Piazza mantiene e rispetta, sostiene il Palermo. Mantiene la barra dritta insieme con noi e continua a sostenere il Palermo. Se non avesse versato sarebbe stata una mancanza di fiducia. Le risorse sono presenti. Cosa manca a questa squadra a livello di giocatori? Non è di mia competenza. Non c’è limite al miglioramento, certo. A questa squadra manca personalità e cattiveria. Ci manca la forza tipica di questa categoria».

Sulla fiducia:

«La fiducia è quella che fonda gli elementi di sviluppo della società. Tutti sono fallibili, dirigenti, allenatori, giocatori. Per me Saraniti è il miglior attaccante perché ha la maglia del Palermo. Questo è portare avanti il progetto, non demolire tutto. Il Catania è da cinque anni in Serie C, la Ternana da tre. Le idee sono chiarissime. Io pretendo il massimo da tutti, però non consento a nessuno di dire che Boscaglia ad esempio sia in discussione».

In merito agli errori, il Presidente del Palermo ha così commentato:

«Gli errori si sono commessi e si possono commettere. Pretendo da tutti, dai calciatori all’amministratore delegato, di dare il massimo. I risultati non soddisfano gli obiettivi della società. I sei milioni in stipendio ovviamente li perdi se manchi il salto. Il covid e lo stadio chiuso a Palermo hanno un impatto, in altre parti un altro. Idem per quanto riguarda gli sponsor. Il Covid ha un impatto peggiore per la realtà come Palermo. In presenza di costi e ricavi abbiamo mantenuto il bilancio. Il Palermo comunque finisca, debiti non ne avrà. Noi siamo diversi da Juventus e Inter dal punto di vista dei bilanci. Noi non vogliamo fallire il Palermo».

In merito alle offerte del bando:

«Ogni volta che vediamo Orlando chiediamo di pubblicare le altre offerte, nessuna è stata pubblicata. Carta straccia. Solo il Palermo ha messo gli assegni circolari. E lo dobbiamo dimostrare, altrimenti chiamiamo gli arabi  con le macchine nere e l’interfono. Io sto applicando nel Palermo ciò che ho studiato in 50 anni di gradinata e di quelli in azienda. Farò questo per aumentare il valore. Ferrero? L’ho sentito solo prima del bando. Lui non mi può chiamare perché è presidente della Sampdoria. Parli con qualcuno che lo può comprare e che abbia più capacità economica di Mirri. Io non guardo il Catania».

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