L’errore del numero uno rosanero è l’ultimo di una lunga serie, ma domenicaè è clamorosamente mancata la reazione
Quando il portiere sbaglia si prende gol. E’ la sintesi del calcio ricordata da tutti gli allenatori ogni volta che il loro portiere si imbatte in un erroraccio. Nella storia del Palermo ne sono accaduti diversi, come ricorda l’edizione odierna de La Repubblica, ma quello di Avellino è “anomalo”, perché la squadra non ha reagito allo svantaggio, pur avendo a disposizione quasi un tempo intero.
Stefano Sorrentino ne commise uno contro il Bologna al Barbera, davanti a 26 mila spettatori, mentre Posavec sbagliò clamorosamente al San Paolo contro il Napoli in un incontro nel quale, clamorosamente, i rosanero erano passati in vantaggio. Però, il più importante, anche per la dinamica ed i risvolti, è quello di Federico Agliardi contro il Catania. Era il 20 settembre 2006 e per la terza giornata di serie A il Palermo ospita gli etnei. Sul 2-1 per i rosanero, il portiere Agliardi prova a stoppare il pallone con il petto, ma la palla gli sfugge e varca la linea, regalando il 2-2 a Mascara. In quell’occasione, però, il Palermo reagì, tanto che subito dopo Corini trasformò un calcio di rigore e, poi, andò a festeggiare correndo verso Agliardi.
Una reazione che domenica, invece, è stata totalmente assente, con i rosanero che hanno continuato a giocare la loro partita, come se non fosse accaduto nulla, senza quel mordente necessario per recuperare uno svantaggio o, soprattutto, in casi di questo tipo. Ed è proprio questo l’elemento che più preoccupa la tifoseria.