L’ex direttore ricorda i suoi trascorsi in rosanero e delle tre promozioni ottenute ricorda con maggiore soddisfazione la prima, quella del 2001 quando il Palermo vinse il campionato di C1
Un legame fortissimo ed indissolubile. E’ quella tra il Palermob e Giorgio Perinetti. L’ex ds con i rosanero ha vinto tre campionati, costruendo sempre grandi squadre che, poi, hanno dato grande soddisfazione alla tifoseria. E sul Giornale di Sicilia in edicola oggi ricorda il suoi trascorso al Palermo.
‘Per me la maglia rosanero resta sempre una magia, una visione. Non sono mai riuscito a dire di no al Palermo’ ha ammesso candidamente, sottolineando come, tra tutte le promozioni che ha ottenuto con i rosanero, quella più bella è la prima, quella ottenuta nel 2001 quando il Palermo vinse il campionato di C1 passando in B. Era una stagione particolare, con Sensi patron e Perinetti che arrivò a stagione in corsa. ‘Una promozione sofferta, decisa dal rigore sbagliato dall’attaccante del Messina Torino ad Avellino – continua Perinetti -. Sciupammo un vantaggio enorme. La squadra non l’avevo fatta io perché ero ancora legato al Como. Arrivai a stagione inoltrata perché a Sensi certe cose non erano andate giù, soprattutto l’acquisto di La Grotteria per quattro miliardi e mezzo. La mia grande soddisfazione fu che a fine anno il Como vinse il girone A e il Palermo il girone B’.
Quindi, ricorda anche la terza promozione, quella dalla B alla A, ma con una rosa di prim’ordine, da Dybala a Belotti fino ad arrivare ad Hernandez, Vazquez e Lafferty. ‘Vincemmo a mani basse. L’anno prima fu molto amaro. Zamparini mi aveva chiamato, ero a Siena, chiedendomi di portare Sannino. Ma dopo pochi mesi prese Lo Monaco e io mi dimisi. Fu una decisione dolorosa ma la convivenza sarebbe stata impossibile. Ed era anche chiaro che Lo Monaco non sarebbe durato con Zamparini. Il presidente mi richiamò quando il mercato era già chiuso. Forse se avessi fatto io gli acquisti invernali ci saremmo salvati. Lo Monaco prese giocatori che non giocavano da mesi. Solo Sorrentino fu un buon colpo. Ilicic lo consigliai io a Zamparini anche se non lavoravo per il club. Gli presentai il procuratore. E poi Belotti, per cui ci misi la faccia’.