Le parole del presidente
Dario Mirri, presidente del Palermo, ha rilasciato una lunga intervista durante la festa degli ‘Amici Rosanero’ al Mercato San Lorenzo. Ecco le sue parole:
“Ricordo quando i tifosi come noi dicevano ‘squadra e società senza dignità’. Io credo che l’unica cosa che non abbiamo perso sia proprio la dignità. Poi si può anche perdere una partita, ma non la dignità. A volte ripenso al percorso come dice Baldini o alla prestazione come dice Zeman. La prestazione non può essere casuale, mentre il risultato si. Anche senza la promozione io ho fatto quello che avevo sognato. Ho messo i soldi e a Palermo mettere soldi, faccia e reputazione non è comune, perché purtroppo, in questa città, non è comune dire una cosa e poi farla. Santa Rosalia, il destino, la fortuna ci hanno aiutato, questo è chiaro, ma noi abbiamo messo tutto. Anche senza la promozione, questo percorso per me avrebbe comunque rappresentato una vittoria. Noi tifosi dobbiamo fare i tifosi. Quando parlavo con queste persone a marzo ero mortificato, mi vergognavo, perché raccontavo della scarsa partecipazione dei tifosi allo stadio e anche loro si chiedevano il perché. Non è facile raccontargli che la quinta città d’Italia aveva solo 4mila tifosi allo stadio. Per questo ribadisco che i tifosi devono fare i tifosi. I soldi non saranno più i miei, non ho interessi economici. All’interno di una società il prezzo del biglietto non sposta l’economia, ciò che conta è la partecipazione. Abbiamo messo i biglietti a 5€ ai playoff, ma anche prima, quando li avevamo messi a 1€, dov’erano i tifosi? Eravamo in 9mila. È un problema di cultura, se non aumentiamo la cultura del tifo e della passione della nostra città, il City Group per come è arrivato può tranquillamente andarsene. C’è un problema strutturale, le istituzioni devono fare bene il proprio lavoro. Ognuno di noi deve dare il suo contributo, io ho fatto il mio e sono soddisfatto, tornerò a fare solo il tifoso. Se ognuno di noi farà il proprio, gli investitori saranno felici di stare qui. Questo è il mio augurio”.