L’allenatore ad interim ha guidato i rosa al successo in Coppa Italia
Era al centro dell’attenzione di tutti l’allenatore del Palermo Stefano Di Benedetto. Lui che si è ritrovato catapultato dalla Primavera rosanero alla guida della prima squadra dopo l’effetto terremoto causato dalle dimissioni del tecnico Silvio Baldini e del direttore sportivo Renzo Castagnini. Di Benedetto si è messo a disposizione della causa e con l’aiuto dei senatori della squadra ha preparato in pochi giorni la partita contro la Reggiana vinta ieri sera per 3-2. Dopo il passaggio del turno Di Benedetto si prepara a tornare in Primavera: nelle prossime ore dovrebbe arrivare il nuovo allenatore con Eugenio Corini fra i favoriti davanti a Claudio Ranieri e Aurelio Andreazzoli.
“Siamo orgogliosi della prestazione che abbiamo messo in campo – dice Stefano Di Benedetto dopo l’esordio sulla panchina della prima squadra – devo dire che ho trovato un gruppo di ragazzi meravigliosi. Non era semplice, venivamo da una settimana difficile per varie dinamiche, ma devo dire solo grazie a questa squadra che ha mostrato disponibilità. In soli tre allenamenti abbiamo cercato di preparare la partita nel migliore dei modi. Sono contento per questa vittoria che è arrivata, sofferta, anche se le reti che abbiamo subito sono arrivate solo su due palle in attive, però va bene così”.
Sull’andamento della partita l’allenatore del Palermo spiega che i suoi hanno fatto “un primo tempo abbastanza brillante – sono le sue parole – poi è normale che un po’ la condizione è calata e la Reggiana quando ha trovato il gol ha preso un po’ di fiducia in più. Però siamo stati bravi a non mollare. Anche le sostituzioni devo dire che sono state decisive, hanno portato grande energia e grande equilibrio in un momento della gara delicato”.
A chi gli chiede quanto sia stato importante il suo lavoro in un momento così delicato per il club, De Benedetto risponde tendendo a minimizzare. “Io sono un uomo della società – dice l’allenatore – giovedì il club mi ha chiamato per dare una mano, mi sono messo a disposizione per la società, per la squadra, per i ragazzi, per il gruppo e per la città. Cerco di dare il massimo, rimango a disposizione della società e cercherò di svolgere al meglio il mio lavoro. Poi con tranquillità tornerò al mio posto, ma con la consapevolezza di avere dato tutto siano stati tre giorni, una settimana o quello che sarà”.