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Palermo, Saric: “Qui per raggiungere la serie A. Lo stadio Barbera mi ha impressionato”

Il centrocampista arrivato dall’Ascoli racconta le sue aspettative per la nuova stagione in maglia rosanero e cosa lo ha convinto ad accettare la corte del City Group

“È stata una trattativa molto lunga, il mercato estivo dura tanto e quando ci sono trattative così ognuno si prende il proprio tempo. Per un giocatore è difficile non allenarsi costantemente con una squadra, perde forma fisica, ma sono qui da due settimane e cerco di recuperare lavorando come e più dei miei compagni. La voglia di entrare in forma in breve tempo c’è e sono fiducioso per il breve tempo”. Così il nuovo centrocampista del Palermo Dario Saric ha raccontato la lunga trattativa che lo ha portato dall’Ascoli al Palermo e il lavoro che sta portando avanti per inserirsi negli schemi dell’allenatore Eugenio Corini.

L’ingaggio di Saric è stato fra gli investimenti più onerosi del nuovo Palermo del City Football Group. “Mi responsabilizza tanto questo aspetto – ha detto la mezzala – ma anche il fatto di giocare per una città e una società importante come questa mi carica di responsabilità. Pensare che il City Group mi ha scelto in mezzo a migliaia di giocatori che poteva acquistare mi dà anche carica oltre ad inorgoglirmi. Spero e credo di riuscire a dare il 100 per cento del mio potenziale per ripagare tutti della fiducia e per raggiungere l’obiettivo della serie A che la città senza dubbio merita”.

Saric ha raccontato anche dell’impatto con il Barbera e di quanto lo abbia affascinato l’idea di giocarci quando è stato contattato. “Quando mi hanno parlato di Palermo – ha detto Saric – mi sono acceso: avevo il ricordo di quando ero venuto qui a giocare, mi ricordavo dello stadio, appena sono arrivato in città non vedevo l’ora di entrare allo stadio. Anche contro il Genoa sono rimasto impressionato dal Barbera, dall’ambiente e dall’atmosfera della partita. Ne ho parlato anche ai miei e a mio fratello che mi seguono sempre, non vedo l’ora che vengano in città per vedere una partita”.

Dei rosanero del passato Saric conosce il suo connazionale Jajalo. “Ci siamo conosciuti quando abbiamo giocato contro a Palermo 4 anni fa – ha raccontato il bosniaco Saric – io ero al Carpi e mi ricordo che a fine partita gli ho chiesto la maglia che conservo ancora nell’armadio. Lui era già conosciuto e chiedergli la maglietta per me era importante. La nazionale? Sono nato in Italia, ma sono forti le mie radici bosniache anche per il legame che ho con la mia famiglia. Giocare in nazionale bosniaca sarebbe un onore, la sento mia, i miei durante la guerra hanno lottato lì, io lotterei per la nazionale. È un mio obiettivo e spero di centrarlo presto”.

 

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