Il presidente del Palermo ha parlato al Social Football Summit, evento che si è tenuto allo Stadio Olimpico di Roma.
C’era anche Dario Mirri, a Roma per il Social Football Summit. Il presidente rosanero è stato intervistato relativamente al nuovo percorso che il Palermo ha intrapreso con il passaggio dell’80% delle quote al City Football Group, facendo anche un paragone tra il calcio italiano e quello inglese: “C’è un abisso, lì ci sono mille dipendenti in un club: una verticalizzazione su tutte le aree e un’attenzione al dettaglio quasi maniacale.
“Lì il calcio è tutto fuorché un gioco – ha proseguito Mirri – è gestito in maniera diversa. Noi in Italia vogliamo fare presto, subito e tutto. Il risultato sportivo è l’unico obiettivo della stagione e su 20 squadre, 19 falliscono e 1 sola vince. Lì, invece, dalle basi e dalle infrastrutture si costruisce un valore che resta, a prescindere se vinci o perdi. Quando perdiamo una partita io sono disperato, ma Ferran Soriano mi dice di stare tranquillo e che il risultato che noi aspettiamo è negli anni. La Serie A? E’ un percorso che richiede tempo, bisogna costruire le basi. Noi vogliamo realizzarlo fortemente: lo vuole la città, i tifosi, i giocatori, il Manchester City, il City Group, lo vogliono tutti”.