La crisi di gioco e risultati mette in discussione l’operato dell’allenatore, ma anche le scelte della società. Le prossime gare potrebbero essere decisive. E intanto oggi la squadra torna al lavoro
Sul banco degli imputati ci è finito lui, Eugenio Corini. E non potrebbe essere altrimenti. Con tutte le attenuanti del caso, è ovvio puntare il dito contro l’allenatore quando le cose vanno male. L’affetto e la stima per il Corini giocatore al momento sembrano essere stati accantonati.
E dire che il City lo ha scelto anche per il rapporto consolidato che l’ex capitano rosanero è riuscito ad instaurare con la città e la tifoseria nel corso degli anni. Ma ora sono quegli stessi tifosi a rivoltarsi e puntare il dito. Non tutti, ma la maggior parte. A Corini viene rimproverata la rivoluzione messa in atto in maniera forse troppo repentina e la mancanza di identità di una squadra che non riesce ad esprimersi.
E dire che il Palermo aveva iniziato bene, poi con l’innesto nell’impianto base dei big (o presunti tali) la situazione è precipitata: 5 sconfitte nelle ultime 6 partite e la classifica che ora fa paura. Siamo solo all’ottava giornata, è vero, ma serve una sterzata ed è per questo che le prossime giornate potrebbero essere decisive per il futuro del tecnico bresciano, scelto tra tanti papabili dopo una lunga consultazione.
Prima il Pisa e poi il Cittadella, entrambe al Barbera, ma stavolta il “fattore campo” potrebbe essere un ostacolo, anziché un vantaggio. Intanto, oggi la squadra torna al lavoro a Boccadifalco. Si comincia a pensare al Pisa: facile immaginare anche che Corini cambierà qualcosa. O forse più di qualcosa.
