I rosanero hanno mancato la vittoria contro il Pisa, sprecando il doppio vantaggio: a mezzora dalla fine, infatti, erano avanti 3-1, ma la sorte non ha aiutato
Non è stato un Palermo fortunato finora. E non per dare alibi a Brunori e compagni, oppure per giustificare l’operato di Corini. Se i rosanero sono in zona retrocessione è perché evidentemente non hanno reso come ci si aspettava e le responsabilità vanno ripartite equamente. D’altronde prenderne tre in gol a Terni o subirne altri tre in casa col Pisa, non può meritare alcuna attenuante.
Ma nel calcio, si sa, la fortuna gioca un ruolo importante e basta pochissimo perché un pallone destinato in rete finisca sul palo o viceversa. Che il Palermo in questo avvio di stagione non sia stato baciato dalla buona sorte lo dice innanzitutto il calendario: la formazione di Corini ha affrontato, infatti, molte squadre nel loro momento migliore, vedi Reggina, Sudtirol o Ternana.
E volendo si può dire che è stata penalizzata dalla Dea Bendata. L’errore di Pigliacelli col Sudtirol è un errore e tale va considerato, così come i gol mancati da Di Mariano, Segre o Brunori. Ma il palo di Di Mariano col Sudtirol allo scadere? Palo interno e palla fuori. Idem al 91′ contro il Pisa, protagonista Vido. Sempre in casa. Due centimetri, una folata di vento a favore e il Palermo avrebbe 11 punti come il Cosenza, anziché 8 e sarebbe a metà classifica, in linea (tutto sommato) con gli obiettivi che si è dati la proprietà.