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Palermo, Elia: “Da bambino a Mondello da turista, ora al Barbera da giocatore. Corini persona eccezionale”

L’attaccante rosanero intervistato da Radio Time, partner del club di viale del Fante, parla di sè, dei suoi trascorsi in città da bambino e del momento della squadra

“Di me a Palermo ho pochi ricordi, ne ha di più mio fratello che è due anni più grande di me e mia madre che si ricorda quasi tutto di quel periodo, io ricordo poco”. Inizia così l’intervista realizzata da Roberta Mannino all’attaccante del Palermo Salvatore Elia per Radio Time, partner del club rosanero.

“Anni fa in vacanza siamo stati a Mondello – continua Elia – mia madre voleva farci rivivere quello che aveva vissuto lei con mio padre Firmino quando lui giocava qui. Ho girato per la città un po’ adesso che sono qui per giocare e ci sono alcune zone che ricordavo bene come il centro. Mio padre mi ha parlato benissimo di Palermo, era molto contento quando è uscita questa notizia, è stato lui il primo a dirmi vai, se puoi vai subito. Io avevo visto le partite dei playoff e a guardare lo stadio pieno mi è venuta la pelle d’oca, non vedevo l’ora di arrivare a Palermo. I palermitani sono calorosissimi, entrare in campo con la gente che ti sostiene fa venire la pelle d’oca. Solo a guardare il pubblico ti carichi e ti permette di andare in campo con un’adrenalina addosso notevole”.

Elia è arrivato nel momento in cui il Palermo ha cambiato guida tecnica da Baldini a Corini. “I compagni mi hanno accolto benissimo – sottolinea il giocatore – ero molto contento quando sono arrivato, mister Baldni l’ho vissuto poco, non l’ho praticamente conoscoiuto, l’ho visto per due giorni, poi è arrivato Corini e mi sono trovato subito bene, ha spiegato subito dall’inizio cosa voleva da noi. Obiettivo di gol? La mia idea di calcio è correre e dare una mano. Penso più a fare assist che gol, ma se sono sotto porta cerco di non sbagliare. Adesso che sono a tre gol mi pongo un obiettivo, ma me lo tengo per me, sono molto scaramantico”.

A proposito delle critiche, Elia dice di non ascoltarle. E come lui anche i suoi compagni di squadra. “Tendo poco a guardare i social – ammette il giocatore – mi piace più cercare di dimostrare le cose in campo. Quando ci criticano accettiamo tutto, ma cerchiamo di rispondere in campo alle critiche che ci fanno. Pensiamo a vivere il gruppo, la squadra, milgiorare dove possiamo e dobbiamo e cerare di dare di più per fare meglio imparando dagli errori commessi”.

Un pensero Elia lo riserva anche all’allenatore Eugenio Corini. “A livello umano è una persona eccezionale – dice –  parla sempre benissimo con noi, cerca di farsi sentire quando c’è da farlo e sottolineare le cose positive quando lo meritiamo. E se deve urlare lo fa. Per ora è ovvio che ci sono tante cose da milgiorare e cerca di bastonarci quando serve, però ci troviamo tutti bene con lui”.

 

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