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Palermo, i rosanero alla Sport Tourism Arena. Mirri: “La mia squadra è come la mia famiglia”

Gli uomini di Corini hanno chiuso la giornata di incontri sul palco della manifestazione organizzata al Foro Italico. A parlare oltre il presidente anche il tecnico, Floriano, Brunori, Segre e Di Mariano

Una delegazione del Palermo guidata dal presidente Dario Mirri con l’allenatore Eugenio Corini e Roberto Floriano, Jacopo Segre, Matteo Brunori e Francesco Di Mariano è stata protagonista della chiusura della prima giornata della Palermo Sport Tourism Arena, la manifestazione organizzata da Rcs Sports & Events in corso sul prato del Foro Italico.

“Siamo partiti dalla Serie D – ha detto il presidente del Palermo Dario Mirri – Avevo l’impressione che ci fosse uno scollamento tra città e squadra. Adesso penso che il Palermo abbia un tifoso in più: merito della città e questo è il successo di tutti. La squadra non è di Mirri ma di Palermo. La fatica di mettere passione, cuore e costruire qualcosa di solido è tanta. Bisogna avere coraggio. Ho perso chili ma adesso il successo nei playoff di C me li ha fatti recuperare. La mia squadra è per me come la mia famiglia. Non me ne voglia mia moglia ma i calciatori sono tutti miei figli”.

Dopo il presidente ha preso la parola l’allenatore Eugenio Corini. “Il nostro momento di difficoltà è difficile da fare comprendere – ha detto i tecnico – La nostra dimensione è di consolidarci nella categoria per poi fare il grande salto. Per me è un orgoglio essere tornato qui. Ho lasciato un ricordo di un certo tipo. Da giocatore il primo ricordo che ho è quando dopo i Mondiali del ’90 siamo venuti alla Favorita a giocare con la Juventus in amichevole e rimasi colpito da una città e da una squadra che ci mise sotto come se fosse una partita ufficiale. Poi il destino volle che arrivassi al Palermo: Foschi fu paziente perché mi cercò più volte quando ero al Chievo dei miracoli. Qui sono stato capitano e quindi sento ancora oggi una certa responsabilità. E voglio che i miei giocatori capiscano questo. Stiamo affrontando qualche difficoltà in più, ma avremo la forza di uscirne”.

Poi è stata la volta di uno dei capitani di stagione Roberto Floriano. “Dalla D alla B è stata una scalata bellissima – ha raccontato – ma era il minimo che potessimo fare per quello che merita questa città. Il nostro è stato un percorso tortuoso, ma è normale che affrontando D, e C non tutto poteva essere semplice. Sono sicuramente il più grande di età, ma in questa squadra siamo tutti leader, perché ognuno lo deve essere prima di tutti di se stesso. Io forse con la mia esperienza posso aiutare qualcuno, ma tutti siamo importanti per la squadra”.

Quindi ha parlato l’altro capitano Matteo Brunori. “Il mio 2022 è stato un anno pieno di emozioni – ha detto il bomber – quella più grande è stata la vittoria de campionato. Mi sono sposato due giorni prima della finale ma non sono riuscito a viverlo a pieno. Il giorno più importante diciamo che è stato quello della finale. Avevamo rimandato il matrimonio per via del Covid. Ringrazio la società perché mi ha dato la possibilità di fare tutto in maniera perfetta per potermi sposare. Anche se la Juventus non era proprio d’accordo, ma avevo un impegno, anche con mia moglie, ed è stato giusto mantenerlo. Il gol più bello? Il rigore contro il Padova al Barbera è stato una liberazione, compresa l’esultanza. Ho ancora i brividi se penso all’emozione di quando ho preso il pallone fra le mani per tirare il rigore”.

Quasi padrone di casa, visti i suoi trascorsi alle dipendenze del patron della Gazzetta dello Sport e del Torino Urbano Cairo il centrocampista Jacopo Segre. “L’interesse del Palermo non si rifiuta – ha detto – Ho accettato senza alcun dubbio, questa è una città ed una società gloriosa. Sono stato accolto nel migliore dei modi da società e compagni. Ora tocca a noi dare le risposte per gli obiettivi che ci siamo prefissati ad inizio anno. Cosa mi ha colpito del ritiro a Manchester? Che era tutto curato nei minimi dettagli, la pulizia e l’ordine lì è qualcosa di davvero speciale”.

A chiudere la carrellata dei rosanero il palermitano Francesco Di Mariano. “La chiamata del Palermo è stata importantissima – ha sottolineato – Da palermitano è un orgoglio. Ho raggiunto giù due promozioni, spero da palermitano di riuscire a fare il tris. Ma il nostro obiettivo è consolidate la categoria, poi si vedrà. A prescindere che io sia palermitano tutti dobbiamo sentire la responsabilità di questa maglia che parla da sola. Ho certamente più emozioni rispetto a qualche altro mio compagno, ma tutti dobbiamo sentire allo stesso modo l’importanza di fare parte del Palermo”.

 

 

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