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Palermo, Damiani: “Vittoria col Bari fondamentale, il lavoro sul campo ripaga sempre”

Il centrocampista rosanero intervistato da Radio Time ha raccontato di sè, della sua quotidianità in squadra e del suo rapporto con città e cibo

“Una vittoria col Bari che ci voleva contro una squadra forte che ha dato filo da torcere a squadre di categoria superiore. Una partita fatta bene ed interpretata nel modo giusto soprattutto sul piano caratteriale”. Lo ha detto il centrocampista del Palermo Samuele Damiani intervistato da Radio Time nel corso dell’approfondimento sportivo “Casa Palermo”.

“Col lavoro si viene sempre ripagati – ha proseguito Damiani – e so che Corini ha molta stima nei miei confronti. Nel nostro lavoro ci sono momenti belli e momenti brutti, ma bisogna farsi trovare pronti. Sono d’accordo con Marconi sul fatto che ci sono giocatori che pur non giocando si allenano a mille all’ora e sono sicuro che prima o poi diranno la loro”.

Damiani racconta di sè, della sua quotidianità in squadra e dei rapporto con i suoi compagni. “Io sto quasi sempre con Sala – ha confidato – poi stavo spesso con Pierozzi e Doda ma ormai si sono trasferiti. Con Sala spesso andiamo a cena fuori con le fidanzate a Mondello o in centro. Palermo è grande e di tempo ne abbiamo, quindi ce la godiamo. Palermo è dieci volte più grande della mia Livorno ed è un altro mondo. Mi sono trovato bene sin da subito e sono stato accolto magnificamente dai tifosi. Già da un anno ero consapevole della perseveranza dei tifosi, sapevo che sarebbero venuti anche con il Bari nonostante la pioggia e li ringrazio perché sono unici”.

Damiani ha ammesso di essere una buona forchetta. “Sono un tipo curioso – ha sottolineato – soprattutto per provare nuovi cibi e dolci. Qui a Palermo ho assaggiato la cassata e l’arancina che è il marchio di fabbrica e so bene che è femmina”.

Il centrocampista fra i suoi idoli ha parlato di Busquets. “Sono fissato col calcio – ha detto – e seguo qualsiasi categoria italiana. Mi sono sempre ispirato a Busquets del Barcellona, perché non si fa vedere spesso ma è fondamentale nel gioco, per cui cerco di studiarlo. Il City Group ci ha fatto capire da subito che ha voglia di fare bene e sta lavorando per il centro sportivo a Torretta. In Inghilterra ogni cosa era curata nel minimo dettaglio ed è stato un sogno. Un altro sogno sarebbe la Nazionale che andrebbe a chiudere un cerchio, ma ancora c’è tanto lavoro ed allenamento da fare. Nel calcio abbiamo visto che anche due mesi ti possono cambiare la carriera anche con un pizzico di fortuna”.

 

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